È stato presentato lo scorso 17 dicembre il Primo rapporto sulla disabilità della Regione Toscana. Il nucleo del Rapporto è un approccio integrale alla disabilità, che rimette al centro la persona nella sua globalità e l’ambiente con il quale si confronta. Ma come? Il Rapporto ripercorre la vita quotidiana di un disabile, descrivendone e analizzandone la situazione attuale, nonché gli aspetti positivi e quelli da migliorare. Due i documenti internazionali che hanno ispirato il Rapporto: l’ICF dell’Oms e la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità.
Ecco qualche dato, per farsi un’idea. Secondo l’Istat sono 203.253 i toscani con più di sei anni portatori di una disabilità e non ospitati da strutture specializzate. Di questi, 12.696 sono disabili che nel 2015 hanno frequentato la scuola. Nel mondo scolastico vengono poi considerati anche i bambini con difficoltà di apprendimento, individuati dalla sigla DSA: nel 2013 sono stati 6.671. Dal Rapporto si evince che anche la vita sociale e lavorativa dei disabili toscani è migliorata, come suggerisce l’aumentato numero delle iscrizioni al Servizio di Collocamento per l’ingresso al lavoro. Critica invece la situazione delle barriere architettoniche, con solo 66 Comuni che si sono dotati di un Peba.
Stefania Somaré