Giornata internazionale della danza, traumi e patologie correlate

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Quando si lavora a stretto contatto con atleti o altri professionisti che hanno fatto dell’espressione corporea la loro attività principale è importante conoscerne a fondo le caratteristiche: ciò consente di intervenire in modo più adeguato, quando necessario. Nella fattispecie, i danzatori e le danzatrici tendono a sviluppare alcune particolari patologie e hanno esigenze anche nutrizionali di un certo tipo.

In occasione della Giornata Internazionale della Danza, che si celebra il 29 aprile, il dott. Omar De Bartolomeo, ortopedico della II Clinica Ortopedica dell’ASST Gaetano Pini-CTO di Milano ed esperto di danza, dà alcune importanti indicazioni sul tema.
Il primo è che, per fare in modo che il corpo di un danzatore professionista si muova al massimo del suo potenziale è necessario conoscere le esigenze di questi artisti che fanno del movimento un’arte espressiva.

Omar De Bartolomeo

«La danza classica», sottolinea De Bartolomeo, «è una disciplina che necessita di una determinata conformazione fisica. È sconsigliato praticare la danza a livello professionale se si soffre di scoliosi, di sindrome pronatoria, se si ha un ginocchio eccessivamente valgo, oppure altre predisposizioni individuali che possano aumentare in modo significativo il rischio di infortunio».

Quali sono le patologie che più si presentano in un danzatore? Si tratta nel 30% dei casi di patologie acute a carico degli arti inferiori, in particolare a caviglia, piede e ginocchio, e nel restante 70% di danni da overuse, come fratture da stress, causate da errori tecnici o doti anatomiche.

Scende nel dettaglio il dottore: «per il 60% dei casi i ballerini soffrono di tendiniti, specie al tibiale posteriore, al flessore dell’alluce e achilleo, molti ballerini devono lavorare per correggere e adattare la tecnica della danza alla propria conformazione corporea ed evitare quindi alcune patologie da tecnica errata e da lavoro, come a esempio l’alluce valgo, le tendinopatie, le fratture da stress, il conflitto femoro-acetabolare e il conflitto posteriore di caviglia. Alcune patologie del ballerino sono specifiche, oltre che per l’età, anche per il gesto tecnico. I ballerini sono maggiormente impegnanti in salti e prese, quindi hanno maggiori problemi alle ginocchia, alla schiena e soffrono più spesso di fratture da stress alle tibie; le ballerine, invece, soffrono più spesso di problematiche al ginocchio e alla caviglia, nonché di lesioni da overuse ai piedi, proprio per l’uso delle punte».

A queste patologie bisogna aggiungerne altre legate alla crescita: ballerini e ballerine, infatti, iniziano la propria attività da piccoli e la continuano durante le fasi di allungamento e di modifica corporea.

«Tra queste», prosegue De Bartolomeo, «ci sono l’osteocondrosi del calcagno e l’osteocondrosi dell’apofisi tibiale anteriore. Inoltre, per le ballerine è molto importante scegliere le scarpette adatte, per adattare la forma del piede alla forma del puntale e alla flessibilità della suola. Questo ridurrà i sovraccarichi e l’insorgenza di alcune patologie quali tendinopatie, onicopatie e le fratture da stress».

Infine, è importate che questi professionisti abbiano una preparazione atletica adeguata: questo consente di evitare infortuni e di conoscere il proprio corpo, assecondandone i cambiamenti. Ma cosa occorre fare dopo un infortunio? L’intento è di portare il danzatore sul palco in tempi rapidi. Per farlo, serve un percorso riabilitativo mirato.

«I fisioterapisti, così come i preparatori atletici e gli insegnati di danza hanno un grande ruolo nella prima fase di ripresa, in quanto occorre modulare i carichi e gli impegni artistici e l’intensità delle lezioni, così da permettere una corretta riatletizzazione dei ballerini. Lo staff medico e fisioterapico dell’Accademia e del Teatro alla Scala svolge un importante ruolo di prevenzione delle patologie del tersicoreo per evitare che una ripresa troppo veloce e/o troppo intensa possa determinare lesioni più gravi», conclude l’esperto.

Attenzione che hanno anche gli staff di altri importanti teatri. Importante, infine, anche puntare su una sana alimentazione che consente di mantenere il corpo in salute e di affrontare meglio qualunque imprevisto.

Stefania Somaré