Presso l’ospedale svedese Sahlgrenska University Hospital è stato implementato un algoritmo di supporto decisionale nella scelta del trattamento, in presenza di fratture di malleolo laterale. Gli esiti sono stati positivi sia nel breve sia nel lungo periodo.
Le fratture di caviglia sono tra le più frequenti dell’arto inferiore, interessando soprattutto adulti e anziani. La causa più comune è un trauma da caduta, determinata da una caduta o da un inciampo. Nel 60% dei casi, la frattura di caviglia interessa il malleolo laterale.
Queste fratture vengono comunemente trattare per via conservativa se isolate e stabili e per via chirurgica se non isolate o instabili.
Tuttavia, come sottolineato da uno studio svedese pubblicato su BMC Musculoskeletal Disorders, la scelta del migliore percorso terapeutico per queste fratture dovrebbe tenere conto della biomeccanica dell’articolazione e della reale condizione della frattura, il che richiede tempo e non sempre succede nella pratica quotidiana.
Per questa ragione gli autori, afferenti al Sahlgrenska University Hospital di Göteborg, hanno valutato gli effetti a lungo termine di trattamenti decisi con il supporto di un apposito algoritmo, sviluppato nella stessa struttura.
L’algoritmo di supporto decisionale
L’algoritmo oggetto dello studio è stato sviluppato presso il Sahlgrenska University Hospital a seguito di uno studio condotto nel 2015 e presentato nel 2016 che mostrava una certa mancanza di standardizzazione nella scelta del trattamento da applicare alle fratture di malleolo laterale, lasciato invece alle conoscenze del chirurgo coinvolto.
L’ospedale ha quindi sviluppato questo algoritmo, verificandone poi l’utilità in uno studio non randomizzato di confronto tra casi trattati prima dell’implementazione e a seguito della stessa, pubblicato nel 2022. Quello studio aveva dimostrato l’efficacia dell’algoritmo ma sul breve periodo: ora si va a osservare gli effetti a lungo termine dei trattamenti decisi con il suo supporto.
Le nuove osservazioni
Nel nuovo lavoro gli autori vanno a osservare quanti dei pazienti trattati per via conservativa a seguito della frattura hanno avuto bisogno di un intervento chirurgico entro i 30 giorni dalla frattura stessa. La coorte di pazienti valutata è la medesima dello studio del 2022 ed è composta da 410 pazienti trattati senza il supporto dell’algoritmo e 333 trattati con il supporto.
Il follow-up medio è di quattro anni. Quanti dei pazienti delle due coorti sono stati successivamente sottoposti a intervento chirurgico? Considerando tutti gli scenari possibili, i numeri dicono il 20,6% della coorte pre-algoritmo e il 14,7% di quella post-algoritmo: una differenza che si è rivelata significativa dal punto di vista statistico.
Ciò permette agli autori di confermare che l’uso dell’algoritmo di supporto decisionale permette di ottenere esiti migliori a lungo tempo per i pazienti con frattura di malleolo laterale, contestualmente riducendo gli interventi chirurgici non davvero necessari. Il risultato è confermato anche dal fatto che i trattamenti chirurgici successivi per non union hanno una frequenza simile nei due gruppi.
Lo studio: Börjesson, E., Johannesson, K., Ekelund, J. et al. Non-surgical treatment of lateral malleolar fractures is safe: long-term follow-up of a comprehensive treatment algorithm. BMC Musculoskelet Disord 25, 818 (2024). https://doi.org/10.1186/s12891-024-07924-x