Studi recenti hanno evidenziato che nell’anziano la frattura di caviglia instabile può essere trattata con un gesso posizionato mediante tecnica close-contact-casting, ottenendo risultati assimilabili a quelli della fissazione interna ma con migliore rapporto costo/beneficio.
Uno studio, in particolare, condotto dall’Università di Bristol con altri enti locali, ha descritto le variazioni geografiche e temporali nella gestione delle fratture di caviglia nell’anziano, stimando anche il potenziale risparmio legato all’uso della tecnica citata (Scott LJ, Jones T, Whitehouse MR, Robinson PW, Hollingworth W. Exploring trends in admissions and treatment for ankle fractures: a longitudinal cohort study of routinely collected hospital data in England. BMC Health Serv Res. 2020;20(1):811. Published 2020 Aug 31. doi:10.1186/s12913-020-05682-9).

Gli autori hanno considerato un periodo di 10 anni per un totale di 223.465 ammissione ospedaliere con diagnosi di frattura di caviglia.
Come primo passo, hanno valutato la variazione dell’uso della fissazione interna negli anni: i risultati hanno mostrato un andamento abbastanza coerente dell’uso della fissazione interna sia nei giovani sia negli adulti, con un aumento dell’utilizzo degli impianti intramidollari.

Gli autori hanno calcolato che in Inghilterra la spesa per l’ospedalizzazione per la frattura di caviglia è costata, nel biennio 2016/2017, più di 63,1 milioni di sterline.
Se il 50% dei pazienti più anziani fosse stato trattato con la tecnica del close-contact-casting si sarebbero ottenuti risparmi per 1,56 milioni di sterline.

Stefania Somaré