La Federazione Nazionale ordine Fisioterapisti celebra il primo anno di vita con il Congresso “Riflettere insieme sui nuovi paradigmi di salute” dedicato alla riflessione sul ruolo che il fisioterapista può coprire in questa fase di cambiamento della Sanità italiana.

Istituita l’8 settembre 2022 con Decreto Ministeriale firmato dall’allora Ministro della Salute, Roberto Speranza, la Federazione vede entrare in vigore il Regolamento in data 15 dicembre 2022: per questo il suo primo Congresso si è svolto dal 14 al 16 dicembre 2023.

Piero Ferrante, Presidente della FNOFI, commenta: «è un traguardo importante per tutti i fisioterapisti e per tutto il sistema ordinistico della nostra professione. Come Federazione abbiamo un anno di vita, ed era giusto, corretto e appropriato proporre un evento nazionale che fosse in grado di innestare su un unico pilastro i vari temi che si intrecciano nella nostra vita professionale: quelli istituzionali, quelli scientifico-disciplinari e quelli di relazione con le altre professioni e con i rappresentanti accademico-associativi della nostra stessa disciplina».

Sul tavolo riflessioni sulla professione, vision e paradigmi di sviluppo

Tre le giornate di lavoro predisposte dagli organizzatori, ognuna dedicata a un ambito specifico e caratterizzata da contenuti altrettanto peculiari. Si parte con la storia di questo primo anno di Federazione e con tematiche di ampio respiro, in cui chiedersi quale sia l’evoluzione naturale della fisioterapia e quale il ruolo della “world physioteraphy”, soprattutto alla luce del divario sempre maggiore che si sta creando tra pazienti che hanno modo di accedere ai servizi fisioterapici e quelli che non ce la fanno, spesso per ragioni economiche.

Si ricorda che l’Italia è il terzo Paese al mondo per invecchiamento e, quindi, soggetta a un’alta richiesta di servizi riabilitativi, spesso inevasa. «In quest’ottica – si legge nell’introduzione al programma del Congresso – la fisioterapia e i fisioterapisti possono portare un grande contributo di idee e proposte affinché, in un Paese che è il terzo al mondo per invecchiamento della popolazione, il tema della sostenibilità del Sistema sanitario non sia declinato in ottica di razionamento ma di innovazione coraggiosa.

Per continuare a garantire il diritto alla salute e alla riabilitazione, è però indispensabile introdurre profondi cambiamenti, a cominciare dal ripensamento delle relazioni tra professioni, e ancora di più a rivedere i modelli concettuali di lettura generale della malattia e della disabilità».

Una sfida colta dalla seconda giornata di lavoro, durante la quale si è discusso di questioni cruciali legate alla crescita e sviluppo della professione nel nostro Paese, alla luce delle profonde trasformazioni del sistema salute e delle grandi opportunità che la fisioterapia può offrire per migliorare le risposte ai bisogni delle persone.

Temi che confermano le parole di Melania Salina, vicepresidente di FNOFI: «l’occasione di questo primo Congresso nazionale è storica, non solo perché consentirà di ritrovarsi per la prima volta “a casa”, ma anche e soprattutto perché offrirà alla comunità dei fisioterapisti l’occasione per tracciare le traiettorie del proprio futuro professionale, delineando scopi, vision e strumenti operativi, affinché la promozione della salute in tutti i luoghi di vita, la gestione efficiente delle risorse e la partecipazione attiva dei pazienti possano consentire l’accesso diffuso alle cure fisioterapiche».

Sessioni parallele per toccare più tematiche

La terza giornata di lavori offre ai partecipanti più sessioni parallele focalizzate su altrettante tematiche: l’apprendimento dello schema motorio in vari contesti, sia nell’adulto che nel bambino; il ruolo del fisioterapista nella riabilitazione respiratoria e cardiologica; tecnologia e riabilitazione.

Durante la prima sessione sono stati presentati tecniche e strumenti per favorire l’apprendimento motorio in persone che seguono un percorso riabilitativo, non dimenticando di sottolineare il ruolo del sonno. La seconda sessione ha visto, invece, sottolineare il ruolo collaborativo del fisioterapista con altre professioni, come pneumologo e cardiologo, per ottenere risultati soddisfacenti nel lavoro, per esempio, con cardiopatici e con pazienti affetti da Sclerosi Multipla, per arrivare poi a parlare del ruolo dell’esercizio fisico nell’anziano e di come mettere in pratica percorsi riabilitativi anche in setting a risorse limitate.

La terza sessione si è dedicata alla riabilitazione in realtà virtuale, alla teleriabilitazione e sul controllo protesico. A conclusione, Ferrante ha dichiarato che l’evento è stato un traguardo, ma anche «solo una prima tappa di un percorso che durerà nel tempo. Non abbiamo intenzione di rallentare né di stemperare la forza ideale, culturale, propositiva e strategica di cui siamo portatori e interpreti. E chiediamo a tutti di dare il proprio contributo affinché questa forza professionale sia sempre più positiva e costruttiva, coesa e coinvolgente, perché il nostro Paese, di questo siamo certi, ha bisogno di noi».