Nei primi giorni di dicembre 2023 è stato pubblicato, sul sito del Ministero dell’Università e della Ricerca, il Decreto interministeriale 1563/2023 di definizione dell’ordinamento didattico del Corso di Laurea in Osteopatia ai sensi dell’articolo 7 della legge 11 gennaio 2018, n.3.

Il documento segue alla Legge 3/2018, che ha individuato la professione osteopatica come professione sanitaria, indicando l’iter di regolamentazione della stessa e la pubblicazione del Profilo Professionale dell’osteopata, avvenuta nel 2021.

Con questo nuovo documento, accolto con grande gioia dall’associazione di categoria Registro degli Osteopati d’Italia (ROI), viene di fatto dato modo alle Università di istituire un Corso di Laurea in Osteopatia, sotto il cappello delle Professioni Sanitarie della Prevenzione. Anche la Federazione Nazionale degli Ordini e degli Ordini Territoriali della Professione Sanitaria di Fisioterapista ha fatto sentire la propria voce. 

Il commento di Ferrante

Piero Ferrante, presidente FNOFI

«Eravamo perfettamente consapevoli – interviene Piero Ferrante, presidente di FNOFI – che questo Decreto sarebbe stato messo a punto, in quanto diretta attuazione di quanto previsto dalla legge 3/2018. Lo accogliamo come si accolgono le norme statali, e quindi con rispetto e senza alcuna sorpresa. Possiamo da subito rassicurare tutti i colleghi che vigileremo con la massima attenzione su quella che sarà la sua applicazione limitata, per volontà del legislatore, al solo ambito della prevenzione e non a quello della riabilitazione».

E, ancora: «ci siamo subito attivati per valutare in maniera approfondita tutti i risvolti del Decreto 1563, anche in considerazione di quanto affermato dal TAR del Lazio con la sentenza numero 12312 del 21 luglio scorso, che in maniera chiara ricorda come “l’eventuale sconfinamento all’atto dell’esercizio concreto della professione nell’alveo delle competenze normativamente attribuite ad altri professionisti rappresenta una circostanza che potrà rilevare dinanzi all’Ordine professionale di appartenenza, che sarà tenuto peraltro a garantire l’osservanza da parte dei professionisti iscritti all’albo delle norme dettate dall’ordinamento ai fini della formazione, accesso ed esercizio della professione, anche attraverso l’adozione di provvedimenti disciplinari, giungendo in ipotesi fino alla sospensione o cancellazione dall’albo, con conseguente preclusione dell’esercizio della professione”.

Saremo quindi parte diligente nel monitoraggio dell’esercizio della professione indicata dal Decreto 1563, segnalando le eventuali attività non appropriate, nell’attesa delle doverose e proficue interlocuzioni con l’Ordine multiprofessionale TSRM PSTRP, che avrà il compito di vigilare sull’esercizio professionale degli osteopati».

Osteopati che, da parte loro, si sono subito dichiarati pronti al dialogo e alla collaborazione.