Un team di ricerca svizzero ha presentato un esoscheletro studiato per favorire la riabilitazione del polso (Lambelet C, Temiraliuly D, Siegenthaler M, Wirth M, Woolley DG, Lambercy O, Gassert R, Wenderoth N. Characterization and wearability evaluation of a fully portable wrist exoskeleton for unsupervised training after stroke. J Neuroeng Rehabil. 2020 Oct 7;17(1):132. doi: 10.1186/s12984-020-00749-4. PMID: 33028354; PMCID: PMC7541267).

Questa articolazione va spesso incontro a disabilità cronica in seguito a ictus, il che rende difficile per il paziente vivere in modo completo la propria quotidianità.

Il team di lavoro ha inizialmente definito le caratteristiche dell’esoscheletro a tavolino, per poi realizzarlo: l’esoscheletro è composto da due moduli, uno del peso di 238 g e posizionato su avambraccio e mano, l’altro del peso di 224 g e posizionato sul braccio.

Il primo modulo supporta attivamente l’estensione e la flessione del polso, con una velocità angolare di circa 530 deg/s e un range di movimento di 154°.
Il modulo superiore, invece, contiene il controllo elettronico e le batterie, capaci di sostenere l’attività dell’esoscheletro per 125 minuti.

Il dispositivo è stato testato su 15 soggetti sani e due pazienti con ictus: questi hanno dimostrato di poter indossare il device in autonomia, il che ne dimostra l’usabilità, il primo requisito necessario per creare un esoscheletro che possa essere usato in modo autonomo per la riabilitazione del polso.

Stefania Somaré