Nonostante quanto riportato in letteratura per altri traumi, il taping kinesiologico non si è mostrato efficace nel ridurre il dolore nei pazienti trattati in questo studio, tuttavia è stato accolto con soddisfazione dagli stessi.
La distorsione di caviglia è un evento frequente che colpisce tanto gli sportivi quanto le persone comuni. È possibile individuare alcuni fattori di rischio, intrinseci o estrinseci. Tra i primi ci sono l’età (bambini e adolescenti hanno un rischio maggiore), il genere femminile, un BMI alto o basso rispetto al normale; la presenza di scarsa propriocezione, senso dell’equilibrio e controllo posturale; limitato ROM in flessione dorsale dell’articolazione; aver già avuto precedenti eventi distorsivi.
Tra i fattori estrinseci, invece, troviamo il tipo di sport praticato e il livello cui lo si pratica e l’uso, tra le donne, del tacco alto. Spesso sottovalutato, l’evento distorsivo della caviglia può determinare una instabilità della stessa articolazione, con conseguenze nel medio e lungo periodo. Inoltre, il dolore nelle fasi iniziali può essere di difficile gestione. Per questo un team di ricerca turco valuta l’efficacia del taping kinesiologico nella gestione del dolore in questi pazienti.
Gli esiti sono poco convincenti
68 i pazienti inclusi in questo studio randomizzato, che mette a confronto 34 casi gestiti con il taping kinesiologico, affiancato al trattamento convenzionale, con altrettanti gestiti invece solo con la via convenzionale, ovvero una dose intravenosa da 50 mg/2 ml di dexketoprofene e la prescrizione di pillole orali da 25 mg di dexketoprofene da usare a casa al bisogno, per un massimo i 3 al giorno ogni 8 ore. L’intensità del dolore è stata misurata con una scala di valutazione numerica (NRS).
Il taping kinesiologico è stato applicato ai pazienti del gruppo di studio da un esperto, utilizzando una forma a raggera centrata sulla caviglia. L’intensità del dolore è stata valutata una seconda volta prima della dimissione, circa 60 minuti dopo l’applicazione del taping e l’assunzione dell’antidolorifico. Il confronto tra i due gruppi consente di evidenziare una maggior diminuzione del dolore proprio tra i pazienti con il tape.
Se si passa a un’analisi statistica, però, la differenza appena evidenziata perde di significato, mentre è vero che i pazienti trattati con il taping sono più soddisfatti degli altri. Gli autori continuano a sperare che l’uso del tape possa ridurre l’assunzione di antidolorifici: fatto provato da alcuni studi in letteratura, anche se su diversi eventi traumatici.
Evidenziate limitazioni allo studio
Usare il taping kinesiologico sulla distorsione di caviglia può avere un impatto positivo anche sulla propriocezione e sulla stabilità articolare, il che può forse spiegare perché i pazienti che lo hanno ricevuto sono stati così soddisfatti, nonostante non abbia inciso positivamente sul dolore acuto.
Tra i limiti individuati dagli autori di questo studio c’è il disegno di base, quasi randomizzato per carenza di praticanti esperti in taping kinesiologico; manca, inoltre, una qualche forma di azione placebo nel gruppo di controllo.
Da ultimo, essendo condotto in Pronto Soccorso, la valutazione dello stato dei tendini della caviglia è stata effettuata solo con strumenti clinici, senza l’uso della RMN, per esempio: ciò non ha permesso di valutare in dettaglio gli esiti della distorsione su ogni paziente. Gli autori concludono lo studio sottolineando l’importanza di continuare a fare ricerca in questa direzione.
Studio: Karakoyun ÖF, Karakoyun ZN, Yüce Yörük EA, Coşkun MB, Gölcük Y. The impact of ankle kinesio taping on pain management in patients with acute ankle sprain. Ulus Travma Acil Cerrahi Derg. 2024 Apr;30(4):248-253. English. doi: 10.14744/tjtes.2024.55494. PMID: 38634848; PMCID: PMC11065976