Con l’invecchiamento della popolazione globale cresce anche il numero di individui che necessitano di percorsi riabilitativi, molti legati a un intervento chirurgico. Basta pensare al periodo post impianto di protesi di anca o ginocchio, o a quello post chirurgia per frattura di femore, sono tutti casi in cui è richiesto, almeno inizialmente, un percorso riabilitativo in apposita struttura sanitaria.

L’ideale sarebbe che questi percorsi restituissero la piena autonomia ai pazienti, così da poterli dimettere verso il proprio domicilio. Tuttavia, il rischio di dover prolungare il tempo in struttura riabilitativa o di dover essere ricoverati in altra struttura sanitaria aumenta con l’età e la fragilità.

Uno studio condotto in Giappone suggerisce un parametro da utilizzare per capire quali pazienti rischiano di non poter tornare al proprio domicilio a chiusura del ricovero.

Struttura dello studio

Gli autori di questo lavoro (Grip strength as a predictor for home discharge in convalescent rehabilitation patients) pubblicato su Journal of Physical Theraphy Science, hanno arruolato 174 pazienti, tutti ricoverati per un periodo di riabilitazione presso il Shioya Hospital, associato all’International University of Health and Welfare.

A rendere necessaria la riabilitazione sono cause di natura ortopedica, neurologica o neurochirurgica: nel primo caso, il ricovero medio è stato di 3 mesi, mentre negli altri 2 è stato di 6 mesi.

Gli autori hanno misurato, per ogni partecipante, entro 2 settimane dalla data di dimissione, l’altezza, il peso, la circonferenza inferiore del polpaccio e forza di presa della mano. A questo punto, il campione è stato diviso in 2 gruppi, in base al rientro a casa (146) o meno (28) dopo le dimissioni, e i 4 parametri sono stati messi a confronto per individuarne uno con potere prognostico.

Importanza della forza di presa

Gli autori hanno individuato molte differenze nelle caratteristiche dei 2 gruppi di studio. A partire dall’età, i pazienti tornati a domicilio sono in media più giovani di 10 anni rispetto agli altri. A cambiare sono poi il peso, il BMI e la circonferenza del polpaccio, inferiori nel gruppo di pazienti rimasti in una struttura sanitaria adeguata rispetto a quelli tornati a casa propria. Questi ultimi presentano, inoltre, valori per l’indice Motor Functional Independence Measure decisamente superiori rispetto agli altri, oltre ad aver avuto ricoveri più brevi, in media di una quindicina di giorni, e fatto almeno una sessione riabilitativa in più.

Infine, la forza di presa. Questo è l’indice che sembra, più di tutti, favorire una predizione di come si concluderà l’iter riabilitativo in termini di autonomia recuperata: minore è questo valore e maggiore è il rischio di non poter tornare al proprio domicilio. La sensibilità di questo parametro è del 77,4%, mentre la specificità del 75%.

(Lo studio: Sato M, Ishizaka M, Endo Y. Grip strength as a predictor for home discharge in convalescent rehabilitation patients. J Phys Ther Sci. 2023 Nov;35(11):747-750. doi: 10.1589/jpts.35.747. Epub 2023 Nov 1)