Un team di ricerca della Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma, e dell’Università di Roma 3, ha di recente pubblicato su BMC Musculoskeletal Disorders uno studio (Immersive virtual reality for shoulder rehabilitation: evaluation of a physical therapy program executed with oculus quest 2) relativo all’applicazione della Realtà Virtuale (RV) alla riabilitazione di spalla.

In particolare, in questo lavoro il team valuta l’efficacia del visore Oculus Quest 2 nel soddisfare le esigenze dei pazienti durante un programma riabilitativo gestito da un fisioterapista esperto. Per ottenere valutazioni ben strutturate, il team ha deciso di sottoporre al programma riabilitativo in RV non pazienti tradizionali, ma 11 fisioterapisti.

Alla fine del percorso, hanno risposto a un questionario di accettabilità composto da 13 domande e inerente alcune caratteristiche del dispositivo e del programma seguito: indossabilità, sicurezza, stabilità, facilità di controllo, comfort, dimensione e accettabilità generale. Accanto a questo, c’era poi un questionario di usabilità, composto da 15 domande e incentrato su 3 diverse tematiche: utilità, giocabilità e modo d’uso.

Allenarsi interagendo con un ambiente naturalistico virtuale

Il programma riabilitativo utilizzato nello studio è stato sviluppato a partire da un protocollo dell’American Society of Shoulder and Elbow Therapists, mentre per l’ambiente virtuale si è optato per uno scenario naturalistico.

I partecipanti sono entrati in questo mondo virtuale tramite un apposito visore, interagendo con l’ambiente grazie a un bastone dotato, su entrambe le estremità, di un controller. Hanno così mosso gli arti superiori nel piano frontale e in quello sagittale, cercando di afferrare oggetti o colpirli. Il protocollo è suddiviso in 4 fasi a difficoltà e range of motion della spalla crescenti. Durante lo studio, ogni fisioterapista ha eseguito una sola sessione di lavoro, della durata di 45 minuti, seguendo solo il livello 1 e il livello 4.

L’opinione dei fisioterapisti coinvolti

L’apprezzamento da parte dei professionisti coinvolti verso il metodo di riabilitazione è stato elevato. Entrambi i questionari hanno, infatti, ottenuto il massimo dei voti, ovvero 7 per l’accettabilità e 5 per l’usabilità.

Tuttavia, è emerso che, per poter essere svolto in totale sicurezza e massimizzarne l’efficacia, il programma richiede la supervisione da parte di un fisioterapista esperto. Solo il 45% dei partecipanti pensa, infatti, che possa essere condotto dal paziente in maniera autonoma.

Per il resto, i livelli di difficoltà proposti sono stati considerati corretti, mentre gli esercizi facili da svolgere e semplici da intuire. Un ultimo questionario, poi, fornisce indicazioni ulteriori: il questionario di appropriatezza, basato su domande a scelta multipla.

Quando il programma risulterebbe appropriato?

Quando si parla di medicina bisogna sempre ricordarsi l’appropriatezza: anche il programma più efficace e innovativo, infatti, deve essere indirizzato ai pazienti che possano giovarne maggiormente. Per questo, gli autori dello studio hanno pensato anche a un questionario di appropriatezza.

I risultati

I partecipanti hanno ritenuto il programma valido, in particolare, per la riabilitazione di pazienti con artrite di spalla, sia trattata per via conservativa (73%), sia per via chirurgica (63,6%), e per quelli con lesione della cuffia dei rotatori trattata conservativamente (63,6%). La patologia di spalla ritenuta meno adeguata al programma è l’instabilità (27,3%). Per quanto riguarda la durate dell’iter riabilitativo in RV con il visore testato, la maggior parte dei fisioterapisti pensa si possa usare da 0 a 4 settimane o da 4 a 8 settimane.

Studio: Longo, U.G., Carnevale, A., Andreoli, F. et al. Immersive virtual reality for shoulder rehabilitation: evaluation of a physical therapy program executed with oculus quest 2. BMC Musculoskelet Disord 24, 859 (2023).