Artrosi gleno-omerale: valutati esiti di TSA e resurfacing della testa omerale

sindrome spalla

L’artrosi di spalla è la quarta, per incidenza, nel mondo. L’articolazione più colpita da artrosi è infatti il ginocchio, seguita dall’anca e dalla mano. Secondo uno studio del 2020, pubblicato su Scandinavian Journal of Surgery (10.1177/1457496920935018), esiste tuttavia una differenza tra incidenza radiografica, che si aggira tra il 16% e il 20%, e quella sintomatologica, che è inferiore: sono tanti i soggetti con lesioni articolari di spalla ma asintomatici, tra il 5% e il 17%.

Si tratta di pazienti da seguire nel tempo, ma senza interventi di carattere chirurgico, riservati a chi, invece, non riesce più a utilizzare l’articolazione. I pazienti con artrite gleno-omerale possono essere sottoposti ad artroplastica totale di spalla (TSA) o a resurfacing della testa dell’omero (HHR).

Un recente studio statunitense valuta gli esiti a breve termine di questi interventi. Partecipano allo studio il Freddie Fu Sports Medicine Center dell’University of Pittsburgh Medical Center, il centro Rothman Orthopaedics di Orlando, il Summit Health Orthopaedics di Florham Park e l’Hospital for Special Surgery di New York.

I due gruppi, tra differenze e somiglianze

Lo studio rivaluta in modo retrospettivo 69 pazienti sottoposti a TSA e 56 sottoposti a HHR. Il confronto tra i due gruppi evidenzia alcune differenze. La prima riguarda il lavoro: nel gruppo HHR ci sono più pazienti ancora attivi, ovvero il 44% contro il 21%.

Inoltre, in questo primo gruppo ci sono più pazienti con patologia cardiovascolare che nel secondo, il 64% contro il 6%. Tra i pazienti sottoposti a TSA ci sono invece più fumatori, un 25% contro un 11%.

Il confronto tra gli esiti a breve termine si basa su range of motion e, in particolare, la flessione attiva in avanti (FF) e rotazione esterna attiva (ER), sulla scala del dolore, valutata con una scala analogica, e sul Subjective Shoulder Values (SSV).

Gli esiti ottenuti

Ciò che gli autori evidenziano con questo lavoro è che non tutti gli outcome ottenuti con i due tipi di intervento sono simili. Per esempio, l’ER risulta superiore nel gruppo trattato con HHR, mentre il dolore, misurato con la VAS, è inferiore nel gruppo sottoposto a TSA, così come il SSV.

Tra le complicanze, si osserva una maggiore presenza di impingement dopo l’intervento HHR rispetto alla TSA. Gli autori concludono che il chirurgo deve decidere quale tipologia di intervento intraprendere in base alle caratteristiche demografiche specifiche del paziente e a fattori di carattere anatomico. 

Lo studio: Nazzal EM, Reddy RP, Solomon DA, Hughes JD, Rooney JG, Fourman MS, Hirsch D, Rodosky MW, Lin A. Total Shoulder Arthroplasty is associated With Less Pain and Better Functional Outcomes, but Humeral Head Resurfacing may be Preferred in Younger, Higher Demand Patients: A Short-Term Outcomes Study in Patients with Glenohumeral Osteoarthritis. Arch Bone Jt Surg. 2024;12(6):400-406. doi: 10.22038/ABJS.2024.72211.3364. PMID: 38919741; PMCID: PMC11195037.