Artroplastica robotica vs manuale

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Uno studio retrospettivo statunitense ha messo a confronto gli esiti funzionali a medio termine di un intervento di artroplastica di ginocchio monocompartimentale condotto in modo tradizionale con gli esiti dell’intervento condotto con supporto robotico (Michael A. Gaudiani, Linsen T. Samuel, Atul F. Kamath, P. Maxwell Courtney e Gwo-Chin Lee. Robotic-Assisted versus Manual Unicompartmental Knee Arthroplasty: Contemporary Systematic Review and Meta-analysis of Early Functional Outcomes. J Knee Surg.).

Nonostante studi radiografici abbiano dimostrato che un intervento robotico-assistito è più preciso nell’effettuare gli allineamenti tra protesi e ossa, questo studio non ha trovato che piccole differenze nella funzionalità a medio termine dei pazienti coinvolti nelle due metodiche.

In questa revisione sono stati considerati 7 studi, per un totale di 363 pazienti sottoposti ad artroplastica robotica (follow-up medio 25,5 mesi) e 425 ad artroplastica manuale (follow-up medio 29,1 mesi).

I pazienti del primo gruppo hanno mostrato miglioramenti nelle misure degli outcome clinici del 26% ± 12, mentre per quelli del secondo gruppo il valore è stato 24% ± 12.
Le differenze, come detto, sono minime: le due tecniche mostrano esiti simili nella diminuzione del dolore articolare, nel tasso di revisione della protesi e negli esiti funzionali.

I ricercatori hanno concluso sostenendo la necessità di effettuare ulteriori studi, su follow-up più lunghi, per verificare l’esistenza di differenze nella vita della protesi, per esempio, miglioramenti funzionali e allineamenti.

Stefania Somaré