Negli ultimi anni il numero di interventi per sostituzione completa di ginocchio è cresciuto costantemente, in Italia come nel mondo, dove il tasso annuale è salito dal 5% al 17%.
In questo percorso, la riabilitazione svolge un ruolo fondamentale per consentire un recupero soddisfacente per il paziente: occorre rinforzare la muscolatura che protegge il ginocchio e ristabilire la propriocezione.
Capita spesso, infatti, che il paziente giunga al momento dell’intervento dopo anni di trattamenti conservativi, per limitare i sintomi dell’artrosi, in particolare il dolore, durante i quali potrebbe aver innescato posture e movimenti di compensazione al ginocchio malato e ridotto la mobilità. Tutte condizioni che devono essere riportate all’equilibrio.
Un recente studio cinese, (Enhanced recovery after surgery combined with quantitative rehabilitation training in early rehabilitation after total knee replacement: a randomized controlled trial) pubblicato su European Journal of physical and rehabilitation Medicine, valuta l’efficacia di un programma riabilitativo basato sull’allenamento quantitativo in soggetti sottoposti ad artroplastica totale di ginocchio con protocollo ERAS. Si tratta, quindi, di un protocollo per la riabilitazione precoce.
Due metodi a confronto
91 i pazienti coinvolti nello studio, ma solo 79 hanno completato il percorso. I soggetti sono stati randomizzati in 2 gruppi: 39 sono stati assegnati al gruppo di studio e 39 a quello di controllo.
I primi hanno seguito l’iter riabilitativo sottovalutazione, mentre gli altri un iter convenzionale. Il nuovo metodo consiste nell’iniziare la riabilitazione prima dell’intervento: il rinforzo muscolare pre-intervento e gli esercizi funzionali post-intervento sono divisi in tre fasi. La prima, ovvero il rinforzo muscolare, viene svolta in modalità passiva, mentre la seconda prevede il passaggio alla riabilitazione attiva e la terza il passaggio al carico del ginocchio, effettuato con gradualità.
Ai pazienti del gruppo di controllo sono stati invece assegnati degli esercizi tradizionali. In questo studio, entrambi i gruppi sono stati seguiti e debitamente istruiti dallo stesso fisioterapista. Gli autori hanno, quindi, valutato gli effetti delle due modalità riabilitative con una scala visuale del dolore, con un Six-Minute-Walk Test – 6MWT e con un breve questionario che include domande sulla salute di corpo e mente, da somministrare a 1 anno dall’intervento. Considerata, inoltre, la lunghezza del ricovero post-operatorio e il recupero funzionale del ginocchio, misurato con lo HSS Score – Hospital for Special Surgery Knee Score.
La riabilitazione quantitativa sembra più efficace di quella tradizionale
Nel confronto tra i due gruppi si nota che il gruppo di studio vede crescere nel tempo il proprio HSS Score, nonostante prima dell’intervento non vi fossero differenze significative di score tra i diversi pazienti. Importante sottolineare che anche i pazienti del gruppo di controllo hanno visto aumentare il proprio HSS score dopo l’intervento, ma in maniera minore.
Ci sono altri parametri che cambiano tra i due gruppi, partendo dal dolore, meno intenso nel gruppo di studio rispetto a quelli di controllo, per arrivare alla distanza coperta durante il 6MWT, maggiore nei pazienti del gruppo di studio. Interessante osservare che questi ultimi, oltre a essere più soddisfatti dei risultati ottenuti, si sono anche alzati prima dal letto.
Se ne deduce, quindi, che il metodo studiato sia in grado di velocizzare il percorso riabilitativo, portando esiti migliori e in totale sicurezza. Un obiettivo cui puntano tutti i sistemi sanitari del mondo. Lo studio è stato condotto in un solo ospedale, il Guangzhou Red Cross Hospital, sarebbe interessante ripeterlo in uno studio multicentrico.
(Studio: Jiao s, feng Z, huang J, dai t, liu r, Meng Q. Enhanced recovery after surgery combined with quantitative rehabilitation training in early rehabilitation after total knee replacement: a randomized controlled trial. Eur J Phys Rehabil Med 2024 Nov 07)