Artroplastica di anca e di ginocchio in day surgery

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Il numero di interventi di artroplastica totale di anca e di ginocchio sta aumentando rapidamente nel mondo, di pari passo con l’aumento dell’età media.

Anche nell’ottica del contenimento dei costi di questi interventi, economicamente molto onerosi per i sistemi sanitari, si stanno studiando soluzioni, tra le quali rendere questi interventi ambulatoriali, eseguendoli in day surgery. Per passare a questo regime occorrono, però, una solida esperienza dell’équipe chirurgica, lavoro di squadra multidisciplinare e protocolli evidence based.

La Mayo Clinic di Jacksonville, in Florida, ha iniziato a lavorare a questa transizione prima della pandemia, che ha dato una spinta al processo. La paura di contrarre il Covid-19 in ospedale ha portato molti pazienti a chiedere di essere trattati in day surgery per poi tornare a casa propria. Cameron K. Ledford, chirurgo ortopedico presso la Mayo Clinic, spiega: «abbiamo dedicato tutte le risorse necessarie a educare i pazienti prima dell’intervento, a eseguire chirurgie efficienti e sicure e anche ad assicurare una ripresa rapida… la fisioterapia viene svolta nello stesso giorno dell’intervento, prima del ritorno a casa».

Certo, non tutti i pazienti possono godere di questo trattamento rapido: devono essere in buona salute generale ed essere disposti a fare fisioterapia dopo l’intervento, oltre a disporre di un ambiente domiciliare che li supporti nel post-operatorio e durante la riabilitazione.
Come confermato dal dott. Ledford, «la selezione dei pazienti è di estrema importanza per ottimizzare gli esiti».

Un altro fattore chiave è lavorare sulla motivazione del paziente, che deve essere il motore del proprio recupero post-operatorio. Dal punto di vista organizzativo, Mayo Clinic ha deciso di eseguire le artroplastiche ambulatoriali la mattina presto, così da dedicare le risorse necessarie.
«Durante l’intervento utilizziamo una terapia spinale rapida, così da velocizzare i passaggi successivi. Concluso l’intervento il paziente viene spostato in una unità di recupero e poi in una speciale unità di permanenza rapida, dove lavora con il fisioterapista per un paio di ore. Una volta pronto, il paziente viene inviato a casa.

Stefania Somaré