Uno studio sostiene l’utilità dell’uso di un tutore di spalla per sei settimane per ottenere esiti simili all’intervento chirurgico e alla riabilitazione precoce.
Le lussazioni acromion-clavicolari sono lesioni relativamente frequenti, ammontando al 9-12% di tutte le lesioni di spalla, con un tasso di incidenza che può essere calcolato in 4 individui ogni 100 mila l’anno sulla popolazione generale.
Se si considerano invece gli sportivi, l’incidenza può giungere anche a 4 casi su 10: non a caso il paziente tipo per questa lesione è maschio, ha meno di 30 anni e pratica uno sport da contatto, come il rugby, il calcio, la pallacanestro e così via. Si tratta quindi di lesioni da trauma e possono avere severità diverse.
La classificazione utilizzata per queste lesioni è quella di Rockwood (RW) che prevede sei diversi livelli di gravità. RW1 e RW2 sono lussazioni lievi, con poco spostamento delle due componenti ossee e richiedono un intervento solo conservativo. RW6, di contro, rappresenta lesioni gravi che vengono sempre trattate per via chirurgica, dato che acromion e clavicola risultano molto separati: l’intervento ha quindi un senso anche funzionale e non solo estetico.
Infine, ci sono le lesioni RW3, RW4 e RW5: queste presentano comunque una certa distanza tra acromion e clavicola, tanto da essere considerate lussazioni acute, e hanno quindi indicazione di trattamento chirurgico, ma negli ultimi anni ci sono state più esperienze di trattamento conservativo.
Studio europeo valuta trattamento conservativo per questi pazienti
Un recente studio europeo, pubblicato su Journal of Shoulder and Elbow Surgery, si concentra proprio sul trattamento conservativo di lesioni acromio-clavicolari RW3 e RW5, per valutarne l’efficacia. Il dispositivo ortopedico preso in considerazione è un tutore steccato Kenny-Howard.
Gli autori, in parte tedeschi, svizzeri, danesi e austriaci, hanno quindi arruolato 18 pazienti con lesione RW3 e 7 con lesione RW5 che non si sono voluti sottoporre a intervento chirurgico, trattandoli conservativamente con il tutore per 6 mesi.
Alla fine della fase d’indossamento, ogni paziente è stato seguito con un programma fisioterapico personalizzato. Il follow-up ha previso visite a 6 settimane, 12 settimane, 92 settimane, 6 mesi e 12 mesi.
A ogni incontro gli specialisti hanno misurato il Constant Score (CS), il Subjective Shoulder Value (SSV), il Taft Score (TS) e l’Acromioclavicular Joint Instability Score modificato (mACJI). I risultati ottenuti da questi pazienti sono stati quindi confrontati con quelli di altri soggetti con lesioni simili, ma trattati o chirurgicamente, oppure con una riabilitazione precoce. Vediamo a quali esiti sono giunti gli autori.
Utilità del tutore
Le osservazioni effettuate dal team di studio sono interessanti. Se si guardano i risultati, si vede che il trattamento con tutore consente di ottenere esiti equiparabili a quelli che si raggiungono con il trattamento chirurgico e con la riabilitazione precoce. Per essere più precisi, alla fine del percorso di cura non si individuano differenze significative tra i diversi gruppi, né sul piano estetico né su quello funzionale.
Tuttavia, se si prende in considerazione l’indice coraco-clavicolare, l’intervento chirurgico risulta superiore agli altri due approcci. Si può quindi dire, come nel titolo dello studio, che il trattamento conservativo con tutore non è superiore all’approccio riabilitativo precoce e non è inferiore all’opzione chirurgica.
Data la somiglianza degli outcome raggiunti con la riabilitazione precoce, gli autori si domandano se sia davvero necessario utilizzare il tutore in questi pazienti, o se non si possa effettivamente iniziare subito la riabilitazione. Una domanda che non trova risposta in questo lavoro.
Lo studio: Maleitzke T, Barthod-Tonnot N, Maziak N, Kraus N, Tauber M, Hildebrandt A, Pawelke J, Eckl L, Mödl L, Thiele K, Akgün D, Moroder P. Non-Invasive Bracing of Acromioclavicular Joint Dislocations is not Superior to Early Functional Rehabilitation and not Inferior to Surgical Stabilization in Rockwood type III and V Injuries. J Shoulder Elbow Surg. 2024 Oct 21:S1058-2746(24)00771-7. doi: 10.1016/j.jse.2024.08.040. Epub ahead of print. PMID: 39442863