In Conferenza Stato-Regioni è stata approvata l’intesa sul nuovo decreto del Ministero della Salute, di concerto con il MEF, che modifica il DM 23/6/2023 – Decreto Tariffe.
In vigore dal 30 dicembre prossimo, il provvedimento aggiorna, dopo 28 anni, il nomenclatore delle prestazioni di specialistica ambulatoriale e, dopo 25 anni, quello dell’assistenza protesica, fermi rispettivamente al 1996 e al 1999.
Rispetto al DM del 2023, si aggiornano 1.113 tariffe associate alle prestazioni di specialistica ambulatoriale e protesica sulle 3.171 che compongono il nomenclatore (35% del totale).
Rispetto alle tariffe vigenti (2012), l’impatto in termini di incremento delle risorse messe a disposizione dal Governo raggiunge i 550 milioni di euro.
L’adozione del nuovo nomenclatore rispetto a quello pubblicato nel 2023, avrà un impatto di 147,3 milioni di euro per la finanza pubblica, che si tradurrà in rimborsi più congrui riconosciuti a tutti gli operatori, pubblici e privati.
Il Ministero della Salute, in pochi mesi, ha elaborato il nuovo nomenclatore, adeguando le tariffe sulla base di una metodologia che ha considerato i valori tariffari vigenti in Regioni e Province Autonome e il costo pieno delle prestazioni grazie alla collaborazione di strutture pubbliche e private sul territorio nazionale.
Grazie a confronti tecnici con le organizzazioni più rappresentative nei settori interessati, si è giunti a una proposta approvata dalla Commissione nazionale tariffe a cui partecipano rappresentanti di Regioni, Ministero dell’Economia e delle Finanze e Agenas.
L’entrata in vigore del decreto tariffe assicura sul territorio nazionale la piena erogazione dei nuovi LEA (DPCM 2017), superando le disomogeneità assistenziali tra i cittadini, che potranno usufruire di prestazioni al passo con le innovazioni medico-scientifiche.
Tra le novità per la specialistica ambulatoriale: l’erogazione omogenea sul territorio delle prestazioni di procreazione medicalmente assistita incluse nei LEA, prestazioni per diagnosi o monitoraggio di celiachia e malattie rare, prestazioni indispensabili ad approfondimenti diagnostici strumentali di alta precisione nell’ambito della diagnostica per immagini in grado di consentire diagnosi più rapide e affidabili, enteroscopia con microcamera ingeribile, screening neonatali.
Viene introdotta la consulenza genetica per coloro che si sottopongono a indagine utile a confermare o escludere un sospetto diagnostico e si aggiornano le prestazioni di radioterapia, assicurando a tutti gli assistiti l’erogazione di prestazioni altamente innovative come radioterapia stereotassica, adroterapia e radioterapia con braccio robotico.
Tra le prestazioni previste per l’assistenza protesica: ausili informatici e di comunicazione (inclusi comunicatori oculari e tastiere adattate per persone con gravissime disabilità), apparecchi acustici a tecnologia digitale, attrezzature domotiche e sensori di comando e controllo per ambienti, arti artificiali a tecnologia avanzata e sistemi di riconoscimento vocale e di puntamento con lo sguardo.
L’adozione del nuovo nomenclatore tariffario, oltre a garantire l’accesso ai nuovi LEA, permette di procedere con l’aggiornamento dei LEA contenuto in due decreti (un DM e un dPCM) già predisposti dal Ministero della Salute. Questi provvedimenti assicurano un ulteriore ampliamento del diritto alla tutela della salute dei cittadini inserendo nuove importanti prestazioni nei LEA, tra cui l’estensione degli screening neonatali a ulteriori patologie tra cui la SMA, e incrementeranno di 700 milioni di euro rispetto al 2012 le risorse per l’assistenza ambulatoriale e protesica.
Il Ministero della Salute ha inoltre proposto l’inserimento in legge di bilancio di un provvedimento che permetterà di aggiornare le tariffe già nel 2025. La stessa norma contiene, inoltre, la revisione della metodologia per l’aggiornamento continuo delle tariffe (con cadenza biennale) riferite alle prestazioni di specialistica ambulatoriale e protesica, di assistenza ospedaliera per acuti e per il post-acuto da basare sull’analisi dei costi rilevati in un panel di strutture sanitarie pubbliche e private sul territorio nazionale, consentendo così un più tempestivo allineamento tra costi e tariffe riconosciute agli operatori pubblici e privati.