Amputazioni e lesioni nervose possono portare a limitazioni motorie e neurologiche di varia natura. Tre progetti di durata triennale sono stati sviluppati proprio per cercare di recuperare queste funzionalità. BioSUP e MioPRO vedono la collaborazione del Centro Protesi Inail e dell’Istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, mentre a BioARM partecipa anche l’Università Campus Bio-Medico di Roma.

Due di questi progetti riguardano la funzionalità motoria. In particolare, BioARM si concentra su soggetti con lesioni al plesso brachiale, che possono determinare carenze motorie a livello di spalla e arto superiore: il progetto prevede lo sviluppo di un esoscheletro portatile costituito da attuatori innovativi e sistemi in grado di supportare i movimenti e nel contempo restituire un feedback sensoriale, di norma perso o ridotto in queste lesioni. In questo caso il Wearable Robotics Lab e l’Artificial Hands Area dell’Istituto di Biorobotica lavoreranno con il CREO Lab dell’Università Campus Bio-Medico di Roma e con il Centro Inail.

MioPRO, invece, è un progetto finalizzato alla creazione di un’interfaccia uomo-macchina per il controllo della protesi. In questo caso saranno coinvolti il Regenerative Technologies Lab e l’Artificial Hands Area dell’Istituto di Biorobotica e l’Area ricerca del Centro Protesi Inail. In questo caso, l’idea è di costruire tessuti muscolari 3D a partire da cellule staminali del paziente da collegare ai suoi nervi residui: il controllo della protesi sarà ottenuto collegando degli elettrodi a questi neo-muscoli.

«Siamo particolarmente contenti di questa collaborazione», sottolinea Christian Cipriani, direttore dell’Istituto di BioRobotica, «perché i nuovi progetti con il Centro Protesi Inail ambiscono a produrre nuove e dirompenti conoscenze e tecnologie nei settori degli ausili e delle protesi. Gli obiettivi sono complessi e difficili da raggiungere, ma è proprio per questo che ci stimolano: potranno avere un grande impatto nelle prossime decadi, ma anche nel breve periodo. Siamo pronti a cogliere queste sfide».

Stefania Somaré