Acromegalia, GH sopra la soglia favorisce fratture vertebrali

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L’ormone della crescita (GH, groath ormone) ha il compito di stimolare la crescita del comparto osseo, di tessuti e organi nel loro insieme. Una produzione in difetto o in eccesso di questo ormone determina patologie importanti. In particolare, nel bambino un eccesso di ormone somatotropo comporta il gigantismo, mentre nell’adulto l’acromegalia.

Quest’ultima è una condizione rara, che si verifica in 60-120 soggetti su un milione e che si caratterizza per una crescita di mani, piedi e piramide nasale, oltre che degli altri organi. Ci sono segni che aiutano la diagnosi, come un’eccessiva sudorazione, l’allungamento dei denti, l’accrescimento della mandibola, lo sviluppo di sindrome del tunnel carpale e poliartralgie e poliartrosi deformante.

Il decorso è lento e subdolo, tanto che i soggetti colpiti e i parenti non si accorgono di nulla fino a che i cambiamenti nel corpo diventano evidenti: si calcola che ci sia un ritardo diagnostico di 5-7 anni. Negli adulti l’acromegalia è secondaria ad altre patologie, come l’adenoma ipofisario. Sembra, inoltre, che i pazienti affetti da questa malattia abbiano un rischio maggiore di frattura vertebrale: questi i risultati di uno studio dell’Università Vita-Salute San Raffaele e del corrispettivo Irccs Ospedale San Raffaele di Milano.

Gli autori dello studio hanno valutato dati relativi a 92 pazienti trattati con chirurgia transfenoidale per la rimozione dell’adenoma ipofisario tra il 2009 e il 2020. Questo gruppo di studio è stato confrontato poi con un secondo gruppo di pazienti, ricoverati invece per infezioni acute al basso tratto respiratorio.

Tutti i pazienti sono stati sottoposti a radiografia laterale del busto per valutare la presenza di fratture vertebrali: i risultati mostrano una percentuale maggiore nei soggetti con acromegalia, pari al 33.7% contro il 12.9% degli altri partecipanti.
Lo studio approfondisce ulteriormente questo aspetto, evidenziando che nel 38.7% dei pazienti con acromegalia le fratture vertebrali si verificano fratture multiple, mentre nel 16.1% sono moderate o severe.
Infine, si è evidenziata una correlazione positiva tra rischio di frattura vertebrale e livelli di ormone della crescita. È possibile che ciò sia determinato dall’impatto negativo che l’ormone della crescita ha sullo scheletro.

Lo studio sottolinea quindi che livelli estremamente elevati di questo ormone al momento della diagnosi, stimati in superiori a 12 ng/ml, aumentano il rischio di frattura vertebrale.
Inoltre, è chiaro che prima avviene la diagnosi e più facile è contrastare gli effetti negativi di alti livelli di ormone somatotropo, riducendone l’impatto sullo scheletro.
Lo studio suggerisce, comunque, di fare una valutazione di frattura vertebrale in tutti i pazienti con diagnosi di acromegalia e alti livelli di ormone della crescita.

(Lo studio: Frara S, et al. J Clin Endocrinol Metab. 2022;doi:10.1210/clinem/dgac183)

Stefania Somaré