Artroprotesi di ginocchio con chirurgia robotica

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Humanitas Mater Domini è la prima struttura sanitaria nelle province di Varese e di Milano e la seconda in Lombardia (dopo la Fondazione Poliambulanza di Brescia) a essersi dotata del robot chirurgo Navio per eseguire interventi di protesizzazione monocompartimentale e totale di ginocchio.

Come sottolineano Franco Baldo e Fabio Zerbinati, chirurghi ortopedici della UO di Ortopedia e Traumatologia dell’Humanitas: «il robot non sostituisce il chirurgo, ma lo supporta permettendo di stabilire con grande precisione la porzione di lesione artrosica da rimuovere per il corretto posizionamento della protesi, anche in rapporto alla tensione dei legamenti e alle caratteristiche specifiche di ogni paziente».

Navio, dunque, permette di personalizzare l’impianto sull’anatomia e sul movimento del ginocchio del paziente e guida il chirurgo sia nella scelta della protesi più adatta alla specifica lesione sia nel posizionamento delle componenti protesiche femorale e tibiale.

I vantaggi per il paziente sono molti: anzitutto non sono necessari esami strumentali di secondo livello come TAC e RM poiché lo studio anatomico è rilevato durante l’operazione, poi si ha massima accuratezza nella posizione dell’impianto sia statico sia dinamico, si riducono sia i tempi di degenza sia il dolore e l’uso di antidolorifici dopo l’intervento.
Inoltre, si ottengono il massimo recupero possibile del movimento naturale del ginocchio e una migliore propriocettività, oltre a un più rapido ritorno alla vita quotidiana e allo sport e a una maggiore durata della protesi stessa.

Mediante sensori posizionati sulla gamba e sulla coscia del paziente, il sistema Navio permette di eseguire, in sede operatoria, uno studio preciso del movimento del ginocchio, per valutare eventuali lassità o deviazioni assiali dell’arto e stabilire con massima precisione il punto d’inserimento delle componenti della protesi.

Attraverso uno strumento palpatorio, per rilevare la conformazione del ginocchio, dopo l’elaborazione del software si esegue la ricostruzione 3D delle superfici articolari.
Il robot, rilevando ed elaborando dati anatomici, di movimento e di stabilità, determina con precisione millimetrica la posizione delle componenti protesiche durante tutto l’arco del movimento.

In fase operativa interviene il braccio robotico, dotato di una fresa computer-assistita ad alta velocità
che, nella mano del chirurgo, guida l’esecuzione dei tagli ossei necessari per impiantare la protesi,
ripercorrendo il modello virtuale elaborato in precedenza.

Nella mano del chirurgo, il manipolo robotico controllato dal computer procede ai tagli a livello femorale e tibiale, asportando l’osso solo dove stabilito.
Il sistema corregge anche l’eventuale errore umano: se si esce dagli spazi, la fresa si retrae e si ferma.

C.S.