Con l’aumentare dell’età media della popolazione aumenta anche la frequenza dei casi di rottura multipla delle costole e di fail chest.

Uno studio internazionale di livello II che ha coinvolto strutture olandesi, statunitensi e svizzere ha indagato quale sia l’incidenza delle complicanze postoperatorie di fissazione (Peek et al. Complications and Outcome after Rib Fracture Fixation. A Systematic Review. Journal of Trauma and Acute Care Surgery. Pubblicato online l’8 aprile 2020).

Lo studio ha cercato anche di capire gli esiti a breve e lungo termine.
Obiettivi di questo tipo si possono ottenere solo con una revisione degli studi già presenti in letteratura e in effetti gli autori si sono mossi in questo modo.

Sono stati presi in considerazione 1952 pazienti divisi in 4 gruppi: complicanze legate all’intervento stesso e all’impianto, complicazioni nella guarigione dell’osso, complicazioni polmonari, morte.
Ciò che si è visto è che in questi soggetti le complicanze più frequenti sono quelle polmonari, che pesano per un 30,9%, seguite da quelle direttamente legate all’intervento, pari al 10,3%.
Il tasso di mortalità in questi pazienti è del 2,9%, mentre solo nell’1,3% dei casi si assiste a “non union”.
I dati dicono che la fissazione di costola è un intervento sicuro che dà esiti a lungo termine soddisfacenti.

Stefania Somaré