Parkinson, progetto del Gaetano Pini-CTO studia fisiopatologia del cammino

Passo lento, corto, con piedi che strisciano sul terreno e che tendono a bloccarsi, limitata rotazione del tronco e riduzione delle sincinesie degli arti superiori: sono alcune caratteristiche assunte dalla deambulazione dei soggetti affetti da morbo di Parkinson.
Studiare la fisiopatologia di questi disturbi del cammino è il focus di un nuovo progetto che l’ASST Gaetano Pini-CTO di Milano ha avviato, in collaborazione con gli Istituti Clinici Maugeri Irccs di Pavia, l’Irccs Ospedale Galeazzi-Sant’Ambrogio di Milano e l’Istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.

Finanziato nell’ambito del primo bando del Ministero della Salute del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza con 980 mila euro, il progetto rientra nella categoria malattie croniche non trasmissibili e si propone di raggiungere i propri obiettivi combinando registrazioni cortico-sottocorticali, studi di biomeccanica ed elettromiografia in realtà-virtuale, nuove strategie di neuromodulazione e innovativi algoritmi di machine learning.

Promotore è il prof. Ioannis Ugo Isaias, direttore del Centro Parkinson e Parkinsonismi dell’ASST Gaetano Pini-CTO, che spiega: «questo studio pone il Centro Parkinson e Parkinsonismi dell’ASST Gaetano Pini-CTO di Milano come punto di riferimento per la promozione di nuove strategie terapeutiche personalizzate sulle esigenze del singolo paziente. Siamo molto soddisfatti per l’avvio di questa ricerca che ci permetterà di studiare i disturbi del cammino e il cosiddetto freezing nella marcia, problemi molto gravi e invalidanti per i nostri pazienti.

I recenti progressi della neurofisiologia hanno portato a una nuova interpretazione di alcuni sintomi neurologici, per esempio il freezing della marcia, come deficit di comunicazione tra diverse aree cerebrali. Cercheremo di chiarire meglio questo aspetto e studieremo nuove strategie terapeutiche personalizzate, come la stimolazione cerebrale profonda di tipo adattativo, per migliorare la qualità di vita dei pazienti parkinsoniani».
Per garantire il successo del progetto, il Centro Parkinson e Parkinsonismi dell’ospedale ortopedico milanese aprirà presto tre nuove posizioni per reclutare un giovane bioingegnere, un neurologo e uno specialista da inserire nel laboratorio di analisi del movimento.

I lavori proseguiranno fino a maggio 2025, quando si concluderà anche l’altro progetto coordinato dal nosocomio milanese e finanziato dallo stesso bando del Ministero della Salute con 810.860 euro, incentrato sulle malattie fibrosanti polmonari. Promotrice, in questo caso, la dottoressa Nicoletta Del Papa, reumatologa del team della Clinica Reumatologia dell’ASST Gaetano Pini-CTO, responsabile dell’ambulatorio Sclerosi Sistemica, che sottolinea: «la ricerca ha l’obiettivo ambizioso di validare l’utilità di un nuovo biomarcatore, BAG3, nelle malattie fibrosanti polmonari, sia primitive sia secondarie a malattie autoimmuni come la sclerosi sistemica. Avere un biomarcatore valido ha molteplici significati: costituisce uno strumento utile per il follow-up dei pazienti; potrebbe costituire un bersaglio terapeutico per i pazienti con fibrosi, oltremodo utile in una patologia che non ha, a oggi, una terapia codificata». In questo caso la ricercatrice collaborerà con l’Università di Salerno, l’Università di Catania e quella di Chieti.