Torcicollo congenito e ritardi nel neurosviluppo

708

Il torcicollo congenito è una patologia frequente in età infantile e pediatrica: a causa di un accorciamento asimmetrico dei muscoli del collo o, più di rado, di un’alterazione ossea o cutanea, il bambino tiene il capo inclinato sempre dallo stesso lato e ruotato verso il lato opposto. Quando la causa del torcicollo congenito è di tipo muscolare, il muscolo interessato è lo sternocleidomastoideo, quello che collega la regione mastoidea con clavicola e sterno.

Nel 20% dei casi, questi bambini nascono anche con una displasia dell’anca che deve essere individuata e curata. Anche il torcicollo congenito necessita di essere diagnosticato rapidamente, ma per fortuna è abbastanza semplice porsi il dubbio: intorno alla sesta, ottava settimana di vita, infatti, quando il controllo del capo aumenta, questi bambini permangono nella posizione sopra descritta. È facile che i genitori se ne accorgano e lo riferiscano al pediatra.

L’intervento dipende ovviamente dalla causa del torcicollo, ma qualora sia muscolare il fisioterapista insegna ai genitori come sottoporre a stretching passivo il muscolo interessato: la manovra deve infatti essere ripetuta più volte al giorno e richiede l’impegno dei caregiver. Non solo. Il bambino deve anche fare fisioterapia attiva, il che significa porre gli oggetti di suo interesse dal lato opposto a quello malato, perché lui si sforzi di alzare e girare la testa.

L’intervento porta nella maggioranza dei casi (80%) a prognosi positiva. Un recente studio coreano pone l’accento sulle conseguenze che il torcicollo congenito non trattato per tempo può avere sul neurosviluppo. Nel campione considerato di 1719 bambini, infatti, gli autori evidenziano un ritardo dello sviluppo valutato con lo score Korean-Ages and Stages Questionnaire – K-ASQ maggiore nei soggetti non sottoposti a terapia fisica rispetto a quelli che invece vengono sottoposti a fisioterapia. Lo studio conferma inoltre l’esistenza di associazioni del torcicollo congenito con altre malformazioni dello scheletro: in primis, come già detto, la displasia dell’anca, presente nel 4,5% dei soggetti (78).

Altre malformazioni possibili sono a carico delle vertebre e articolazioni del collo o a carico delle ossa della faccia, individuate nell’insieme nel 2,6% dei casi (44) oppure a carico dei piedi, presenti nel 2,4% dei bambini considerati (42).
I dati confermano quanto già scritto, ovvero che la causa principale di questa patologia è di carattere muscolare: tuttavia, non bisogna sottovalutare le altre possibilità, che richiedono interventi differenti o aggiuntivi. Lo studio è stato condotto dal Dipartimento di Pediatria del Kangdong Sacred Heart Hospital di Seoul e da quello del CHA University School of Medicine di Seongnam insieme ad altre realtà coreane, come il Dipartimento di Data Science del Sejong University College of Software Convergence di Seoul e il Dipartimento di Global Economic della Gachon University di Seongnam.

(Lo studio: Kim OH, Lee SW, Ha EK, Kim JH, Jo YH, Rhie S, Han MY, Chae KY. Neurodevelopmental outcomes and comorbidities of children with congenital muscular torticollis: evaluation using the national health screening program for infants and children database. Clin Exp Pediatr. 2021 Dec 9. doi: 10.3345/cep.2021.01417. Epub ahead of print. PMID: 34886594)

Stefania Somaré