Esistono evidenze che i soggetti affetti da dolore cronico lombare possono presentare specifiche alterazioni del controllo motorio dei muscoli del bacino, ritenuta una delle possibili cause del dolore stesso, dato che causerebbe stress a carico dei tessuti. Tra gli strumenti utilizzati per valutare possibili alterazioni di questo controllo motorio c’è il test di estensione dell’anca prona.

Un team dell’University of Regina, in Canada, ha studiato questo test per individuare quali dei movimenti lombopelvici e delle attivazioni muscolari che avvengono durante il test e quali schemi motori discriminano meglio tra pazienti con lombalgia e pazienti senza. A tal fine, gli autori hanno condotto il test su 18 pazienti con lombalgia cronica o subacuta e su 36 pazienti sani, effettuando contestualmente una misura elettromiografica e analizzando nel dettaglio i movimenti effettuati con un sistema di acquisizione del movimento 3D. Le strutture prese in considerazione sono il gluteo massimo, gli hamstring e i muscoli paravertebrali.

I risultati ottenuti dalle diverse misurazioni sono stati poi analizzati statisticamente per individuare le variabili che consentono di discriminare tra i due gruppi e di utilizzare il test a fini diagnostici.

I target muscolari cui porre attenzione

Il test è stato condotto su un lettino terapeutico, con il paziente in posizione prona. La richiesta era di alzare la gamba posteriormente fino a toccare una sbarra appositamente posizionata per ottenere un angolo di 15° a carico dell’anca.

Nella pratica clinica, quando si esegue questo test si osserva l’esecuzione di movimenti compensatori, indicatori del fatto che la persona sta facendo fatica a eseguire il test, o si toccano i glutei e gli hamstring per valutarne l’azione. Come anticipato, gli autori hanno analizzato i movimenti con un apposito sistema e registrato l’azione muscolare tramite elettromiografia.

Le analisi statistiche successive indicano nel gluteo grande e nel tendine del ginocchio le due strutture su cui focalizzare l’attenzione per capire se il paziente sotto diagnosi soffra o meno di anomalie del controllo motorio a livello lombare.

A quanto sembra, invece, i muscoli paravertebrali non sarebbero coinvolti. Lo studio consente, inoltre, di confermare l’esistenza di differenze di controllo motorio tra pazienti con lombalgia e soggetti sani.

Perché gluteo grande e hamstring vengono reclutati eccessivamente?

Prima di tutto, gli autori confermano che nei pazienti con lombalgia c’è tendenza ad attivare il grande gluteo e il tendine del ginocchio più del necessario: è possibile che ciò risponda all’esigenza di aumentare la stabilità del movimento. Sebbene i muscoli coinvolti siano tendenzialmente da “movimeno”, possono fungere anche da stabilizzatori.

Un’altra spiegazione di questa attivazione eccessiva può essere l’incapacità del soggetto di reclutare in modo preciso i muscoli per effettuare il movimento richiesto. Questo è un ambito che richiede ulteriori approfondimenti.

Studio: Ryan N, Bruno P. The clinical utility of the prone hip extension test in the diagnosis of motor control impairments associated with low back pain: A cross-sectional study using motion capture and electromyography. Clin Biomech (Bristol, Avon). 2024 Aug;118:106317.

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