Sviluppato nuovo modello di dimissione per riabilitazione

(immagine: Canva)

Un sistema che consente di descrivere meglio le esigenze riabilitative del paziente, da un lato facilitando la presa in carico da parte dell’équipe riabilitativa, dall’altro garantendo rimborsi adeguati agli sforzi intrapresi.

In Italia nel 2022 il 6% di tutte le ammissioni ospedaliere ha riguardato pazienti con esigenze riabilitative nella fase post acuta, trattati in contesti ambulatoriali o centri specializzati. Se si considerano i giorni di ricovero nello stesso anno, la percentuale relativa ai servizi riabilitativi sale al 21,5%.

Indicazioni generali rispetto all’organizzazione ed erogazione dei servizi riabilitativi sono stabilite da due documenti del Ministero della Salute: le linee guida per la Riabilitazione del 1998 e il Piano di Riabilitazione del 2011.

Nell’insieme, questi documenti suggeriscono alle Regioni come gestire i servizi riabilitativi in ambito ospedaliero, ambulatoriale, domiciliare e di comunità. A oggi, come sottolineato anche nell’introduzione di un recente studio pubblicato su European Journal of physical and rehabilitation Medicine dedicato al tema, non tutte le Regioni hanno implementato quanto richiesto dal Ministero.

Il settore vive, però, anche un altro problema: chi lavora in ambito riabilitativo riceve informazioni sui pazienti in ingresso dai reparti per acuti ospedalieri tramite la scheda di dimissione, basata sul sistema di classificazione del codice ICD. Purtroppo questo codice, che si riferisce alla patologia acuta, spesso non riesce a discriminare tra le reali esigenze riabilitative del soggetto.

Per esempio, come indicato dagli stessi autori dello studio citato sopra, tutti esperti di riabilitazione, due pazienti dimessi con diagnosi di ictus possono presentare disabilità cognitive e motorie estremamente differenti, eppure vengono denifiti dallo stesso codice ICD. Il problema vale anche ai fini del rimborso delle prestazioni erogate al paziente. Ecco perché gli stessi autori propongono un nuovo modello, già valutato sul campo. Al lavoro ha partecipato anche la SIMFER.

Dall’ideazione all’avvio della sperimentazione

Nel 2019 il Ministero della Salute diede indicazioni di sviluppare un nuovo modello di dimissione per riabilitazione, chamando a raccolta esperti in ambito riabilitativo, amministratori sanitari e anche associazioni dei pazienti. Con qualche difficoltà data dalla pandemia da Sars-Cov-2, che ha rallentato i lavori, il neonato modello è in fase di sperimentazione dal primo gennaio scorso.

Vediamone le caratteristiche principali: il documento richiede di inserire una serie di informazioni relative al paziente, basati su apposite scale standardizzate, come la Scala di Complessità Riabilitativa e l’Indice di Barthel, per fare solo due esempi. Per quanto riguarda il codice ICD, si chiede che venga stabilito non in base all’eziologia del problema, ma delle limitazioni funzionali sviluppate dal paziente.

Inoltre, si chiede di indicare codici ICD che consentano di capire se ci sono, e se si quali sono, possibili limitazioni al percorso riabilitativo, come malnutrizione, per esempio, ma anche aspetti sociali come difficoltà economiche o l’abitare da soli. Il modello così sviluppato dovrebbe garantire un miglioramento del comparto riabilitativo, in primis favorendo il confronto e la valutazione dei servizi erogati e poi fornendo ulteriori dati epidemiologici, essenziali per cambiare i servizi in base alle esigenze sociali emerse.

Il modello non c’è un riferimento esplicito al sistema ICF dell’OMS, ma è sempre possibile implementarlo in futuro. Ora l’importante è che il modello venga testato e che i medici che si occupano quotidianamente di riabilitazione abbiano il giusto supporto per comprendere il modello e applicarlo nel proprio quotidiano: a tal fine, SIMFER è impegnata in diverse azioni di training lungo lo stivale. Dal prossimo anno sarà possibile tirare le somme della sperimentazione e capire i punti di forza e debolezza del nuovo documento.

Lo studio: Boldrini P., Beretta G, Fiore P., Damiani C., Agostini L., Andreoli E., et al. the new hospital discharge form for inpatient rehabilitation in Italy: a step forward to promote the role of rehabilitation in the healthcare system. Eur J Phys Rehabil Med 2024 Aug 05. DOI: 10.23736/s1973-9087.24.08628-3