Molti, tra i soggetti amputati, soffrono della sindrome dell’arto fantasma. In questi casi occorre lavorare in modo olistico, cercando di portare il soggetto a una maggiore consapevolezza del dolore e rimodulare i segnali cerebrali a esso associati.

La terapia dei neuroni specchio è una tra le tecniche oggi utilizzate per cercare di ridurre il dolore associato all’arto fantasma: il soggetto inserisce l’arto sano in una scatola e immediatamente ne vede il riflesso allo specchio, percependosi come ancora una volta dotato di due arti. Questo metodo permette di lavorare sulla ricalibrazione dei segnali neuronali nelle aree deputate al controllo del dolore. Oggi si sta sperimentando anche l’uso della realtà virtuale per raggiungere scopi simili.

Tuttavia, il mondo della ricerca non si ferma e prosegue nelle sue proposte: “Restoration of sensory feedback from the foot and reduction of phantom limb pain via closed-loop spinal cord stimulation” è uno studio recentemente pubblicato su Nature Biomedical Engineering che si concentra sull’arto inferiore.

Stimolazione del midollo spinale

Se il dolore all’arto fantasma è estremamente fastidioso per un amputato di arto superiore, diventa persino pericoloso nel caso di un’amputazione a carico dell’arto inferiore perché aumenta il rischio di cadute.

Il team di ricerca che ha lavorato allo studio citato, afferente in larga parte all’Università di Pittsburg, ha utilizzato elettrodi già presenti in commercio per stimolare il midollo spinale a livello lombosacrale.

Tre i soggetti coinvolti, tutti con amputazione transtibiale, in un caso di origine traumatica e nei restanti due di origine diabetica. Grazie alla stimolazione, gli autori hanno evocato nei soggetti la sensazione di avere ancora il piede amputato e per rendere la stimolazione adeguata alle condizioni real time del soggetto, hanno utilizzato una soletta con sensore di pressione wireless nella scarpa.

Grazie a questa stimolazione gli amputati hanno riottenuto la percezione somatosensoriale, il che ne ha migliorato il controllo dell’equilibrio e la stabilità nel passo. O meglio, si sono avuti segnali di questo processo: in un soggetto lo score Sensory Organization Test ha visto in incremento di 19 punti, mentre in un altro è stato lo score Functional Gait Assessment a migliorare, di 5 punti. 

L’impianto sembra ridurre anche il dolore

Se i risultati ottenuti con l’uso di questo impianto di stimolazione del midollo spinale sulla qualità del passo sono ancora incerti, diversa è la situazione per la percezione del dolore al piede fantasma che ha subito, in media, una riduzione vicina al 70%. Gli autori pensano a buona ragione di avere dati sufficienti per proseguire il proprio lavoro e continuare a vagliare l’efficacia delle neuroprotesi nel restituire il feedback somatosensoriale ai pazienti amputati.

Studio: Nanivadekar, A.C., Bose, R., Petersen, B.A. et al. Restoration of sensory feedback from the foot and reduction of phantom limb pain via closed-loop spinal cord stimulation. Nat. Biomed. Eng (2023).