La stampa 3D si sta diffondendo rapidamente nel mondo della medicina e le sperimentazioni sono in aumento.
Un caso studio statunitense interessante (Keaton J. Young, James E. Pierce e Jorge M. Zuniga. Assessment of body-powered 3D printed partial finger prostheses: a case study. 3D Printing in Medicine 2019. 5:7) riferisce della ricostruzione di parte del dito indice della mano di un uomo di 72 anni che aveva riportato un’amputazione traumatica a livello dell’interfalange prossimale.
Lo studo descrive in modo accurato lo sviluppo e la produzione di una protesi altamente personalizzata sulla mano dell’uomo tramite stampa 3D e confronta le sue caratteristiche qualitative e funzionali con quelle di una normale protesi in commercio.
In entrambi i casi si tratta di protesi body-empowered. La prima ha avuto un costo di produzione di circa 20 dollari, mentre la seconda costa tra i 9.000 e i 19.000 dollari: occorre sottolineare che la prima è in un polimero plastico, mentre la seconda in metallo.
In ogni caso, la differenza economica è elevata. Nel confronto, entrambe le protesi hanno fornito le stesse risposte, mentre il paziente si è trovato particolarmente a proprio agio con la protesi stampata in 3D dai ricercatori.
Certamente in questo caso non si può parlare di una vera sperimentazione: occorre allargare il target dei pazienti, le tipologie di protesi testate e anche i test ai quali sottoporre i pazienti. Resta però un’esperienza interessate.
Stefania Somaré