Stampa 3D, nasce un consorzio ad hoc

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3d textPensato per favorire lo sviluppo della tecnologia della stampa 3D nel mondo della tecnica ortopedica, il Consorzio Stampa 3D si propone anche di favorire il dialogo tra le parti, sempre con uno sguardo rivolto anche all’estero. Anche in Italia la stampa 3D si sta affacciando al mondo della sanità, toccando anche il comparto delle ortesi. Certo, non tutti nel mondo della tecnica ortopedica considerano la stampa 3D la tecnologia di domani, ma questo accade per tutte le novità che possono in un certo senso rivoluzionare il lavoro di una categoria. Al contrario, alcuni vedono nella stampa 3D il futuro del mondo delle protesi. Per entrare in questo campo sono però necessarie competenze ed esperienza e proprio per favorire un passaggio di informazioni è nato il Consorzio Stampa 3D, ideato da Sergio Carpenteri del Centro Ortopedico Essedi di Marnate, in provincia di Varese. «Il Consorzio», spiega Carpenteri, «si occuperà dello sviluppo e della produzione di prodotti ortopedici, apportando notevoli vantaggi e innovazione con le tecnologie digitali. A fare la differenza saranno proprio le forti capacità e l’eterogeneità del gruppo. «Il Consorzio è aperto alle aziende ortopediche che vorranno associarsi», afferma Carpenteri. «Un sostegno al progetto non può che farci piacere, soprattutto se si considera che la stampa 3D scuote dal profondo la tecnica ortopedica, prevedendo l’acquisizione di un nuovo paradigma lavorativo, aprendo quindi la strada a una sfida».

E una nuova strada anche, visto che, come ricorda Carpenteri, «l’impossibilità di accedere al credito da parte delle aziende ortopediche sta bloccando l’innovazione, lo sviluppo e soprattutto la ricerca. Per evitare che in futuro avvenga l’inevitabile collasso, abbiamo cercato una soluzione e abbiamo concluso che l’unica soluzione sia la condivisione e la collaborazione da parte delle aziende, l’impegno comune: siamo certi che una più ampia visione e l’uso di queste tecnologie potrebbe essere una risposta alla crisi e alle difficoltà del momento. Certo, è la “nostra risposta”». Una risposta che si mostra però in linea con quanto accade in tanti altri ambiti, in cui la sinergia e la collaborazione di diversi attori di una rete riesce a scardinare le difficoltà e ridona respiro e innovazione. Probabilmente non è più tempo di muoversi da soli. Ma come sarà organizzato il Consorzio?

Stefania Somaré