L’artroplastica di spalla è la terza per frequenza e riguarda principalmente soggetti con importanti deficit motori e dolore intenso dovuto all’artrosi.
Esistono diversi tipi di protesi, che si possono dividere in due gruppi principali: anatomiche e inverse.
Una review sistematica ha valutato il dolore postoperatorio, gli outcome funzionali e i protocolli riabilitativi messi in atto per le due tecniche su pazienti over 65.
Lo studio ha voluto anche indagare il ritorno allo sport di questi individui, spesso inabilitati a svolgerlo a causa del dolore alla spalla (Papalia R, Ciuffreda M, Albo E, et al. Return to Sport after Anatomic and Reverse Total Shoulder Arthroplasty in Elderly Patients: A Systematic Review and Meta-Analysis. J Clin Med. 2020;9(5):E1576. Published 2020 May 22. doi:10.3390/jcm9051576).

Due revisori indipendenti hanno cercato studi adeguati, rigorosamente peer reviewed e con un livello di evidenza compreso tra I e IV, su Pubmed-Medline, Cochrane Library e Google Scholar, per un totale di 11 studi inclusi nella review e 11 nella metanalisi.

Secondo queste review, l’82% dei pazienti sottoposti ad artroplastica totale di spalla è tornato a praticare sport, in particolare nuoto, fitness, golf e tennis: per questo risultato la protesi anatomica sembra essere più efficiente di quella inversa, con una percentuale del 90% contro il 77%.

Interessante sottolineare che in alcuni casi l’intensità della pratica sportiva dopo l’intervento è aumentata.

Un altro dato interessante messo in evidenza dallo studio riguarda le indicazioni post chirurgiche date dagli specialisti che vietano la pratica di sport di contatto, come il calcio, o comunque la sconsigliano fortemente.

Per quanto riguarda gli outcome clinici, di norma l’artroplastica permette di ridurre significativamente il dolore provato dai pazienti.
Scarse sono, invece, le informazioni ottenute sui protocolli riabilitativi.

Stefania Somaré