La spalla congelata, meglio definita come capsulite adesiva, è una condizione infiammatoria molto dolorosa che rende difficili i movimenti di questa articolazione.

Con una prevalenza stimata nella popolazione generale del 2-4%, colpisce in prevalenza soggetti in età lavorativa, tra i 40 e i 60 anni.

La causa scatenante l’infiammazione alla base della spalla congelata può essere di natura traumatica, anche se esistono patologie che possono favorirne lo sviluppo, in particolare il diabete, l’ipotiroidismo e il morbo di Parkinson.

La capsulite adesiva di spalla è al centro di un recente studio italiano, pubblicato su BMC Musculoskeletal Disorders: obiettivo, verificare se lo score DASH – Disability of Arm Shoulder and Hand abbia proprietà psicometriche nei pazienti con questa patologia.

Modalità dello studio

Gli autori hanno arruolato 124 pazienti con spalla congelata, chiedendo loro di rispondere al DASH e di compilare altre scale, ovvero la Numerical Pain Rating Scale (NPRS), il Shoulder Pain and Disability Index (SPADI), e la versione breve del Form Health Survey 36 (SF-36). Per ogni paziente sono stati raccolti dati di carattere clinico e demografico. Successivamente il lavoro è stato di natura statistica.

Il primo dato è che i partecipanti hanno risposto a tutte le domande del DASH, che sono 30, con la sola eccezione della 21, per la quale mancano 6 risposte: gli autori deducono che non vi siano effetti a tetto o a pavimento in questo indice, che può essere considerato comprensibile in ogni sua parte dai pazienti e quindi semplice da compilare. Questo risultato sottolinea, inoltre, l’alta accettabilità da parte dei pazienti.

Lo studio evidenzia poi altre caratteristiche dell’indice che presenta una validità strutturale adeguata, un’alta consistenza interna e una eccellente affidabilità test-retest.

Inoltre, e questo è particolarmente importante per l’uso in clinica, lo score può essere considerato unidimensionale: ciò significa che se anche prende in considerazione vari ambiti del paziente e della sua vita, si può basare la lettura finale su un unico numero che li riassuma tutti.

Ciò è quanto già accade per altre patologie, come l’artrite reumatoide e le patologie di mano e polso. 

DASH permette di valutare anche piccoli cambiamenti

Un’altra caratteristica emersa dallo studio è il fatto che questo sia capace di individuare anche piccolissimi cambiamenti nella condizione dei pazienti: un aspetto essenziale, in ambito clinico, per valutare modifiche seppur minime nella vita e funzionalità dei pazienti, sia in miglioramento che in peggioramento.

I risultati sin qui trovati necessitano ora conferma in studi con campioni più numerosi, per poter valutare al meglio aspetti come la variabilità che non sono qui emersi. Comunque, questo primo lavoro mostra la possibilità di utilizzare il DASH nella valutazione dei pazienti affetti da spalla congelata, per esempio, per verificare l’efficacia del trattamento cui sono stati sottoposti.

Studio: Brindisino, F., Venturin, D., Bartoli, M. et al. Psychometric properties of the Disability of Arm Shoulder and Hand (DASH) in subjects with frozen shoulder: a reliability and validity study. BMC Musculoskelet Disord 25, 260 (2024).

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