Sensori di monitoraggio nella scoliosi, review Isico-Galeazzi

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I sensori di monitoraggio sono davvero utili per favorire la compliance dei giovani scoliotici all’uso del corsetto? Secondo un’analisi della letteratura esistente sì, ma da soli non bastano.

Per i pazienti affetti da scoliosi idiopatica pediatrica o giovanile il corsetto è la miglior via terapeutica conservativa: consente infatti di rallentare, se non fermare, la progressione di malattia e, spesso, di migliorare le curve della colonna, evitando di dover intervenire per via chirurgica.
Il corsetto, però, deve essere indossato per tutte le ore al giorno indicate dal team terapeutico, che dipendono dalla gravità della curva, dall’età del soggetto e dalla sua maturità ossea.

Nonostante il collegamento positivo tra tempo di indossamento e outcome terapeutico sia ben noto, spesso i pazienti non rispettano le indicazioni. Il corsetto può essere, infatti, scomodo e mettere in imbarazzo davanti ai pari. Il problema è che, spesso, al momento del controllo periodico, gli specialisti non possono sapere se il paziente ha indossato o meno il corsetto per tutti il tempo prescritto.
Per ovviare a questa situazione, negli ultimi anni si è iniziato a utilizzare dei sensori per monitoraggio continuo, inserendoli nel corsetto stesso, per avere un’indicazione più chiara dell’aderenza di ogni paziente. Una recente revisione italiana valuta l’efficacia di questi dispositivi.

La revisione

Dopo la consueta ricerca in letteratura e analisi degli abstract prima, e dei testi dopo, gli autori hanno individuato 22 studi di interesse, divisi in studi di serie di casi (12), studi osservazionali (8), studio quasi-sperimentale (1) e studio randomizzato controllato (1). I pazienti coinvolti nella revisione sono in tutto 1107, nell’85% dei casi femmine. I sensori più utilizzati sono quelli termici (15), anche se alcuni studi hanno utilizzato trasduttori di forza (4).

Diverse le tipologie di corsetto utilizzate nei diversi studi, anche in base all’angolo di Cobb dei pazienti e alle loro esigenze terapeutiche: Sforzesco, Sibilla, Lapadula, Boston, Chêneau e Spinecord sono quelli nominati. Alcuni studi, pochi, non indicano il corsetto utilizzato. Il periodo di indossamento prescritto dagli studi varia tra 8 ore al giorno e 24 ore al giorno. Che dire dell’aderenza? Gli autori l’anno calcolata basandosi sui 12 studi più completi in un range che va dal 21,8% al 93,3%. Un range molto ampio.

I sensori da soli non bastano

È probabile che l’uso del sensore da solo non basti ad aumentare la compliance dei pazienti. Certo, consente allo specialista di sapere esattamente quanto tempo un paziente ha indossato il corsetto, ma non agisce come stimolo. È possibile che siano necessari interventi aggiuntivi. Nella revisione c’è almeno uno studio che affianca all’uso dei sensori un percorso di counseling, riportando alcuni miglioramenti nella compliance di chi lo ha seguito. Come si accennava, il corsetto è un dispositivo ingombrante, che può mettere la ragazza o il ragazzo in soggezione rispetto ai propri compagni, soprattutto nell’età adolescenziale.

Per questo ci sono sempre più centri specializzati che affiancano al corsetto e agli esercizi fisioterapici anche incontri di supporto e sostegno al ragazzo che deve arrivare a considerare il corsetto un amico. Deve essere ben chiaro che, senza un percorso serio e consapevole, il rischio dell’operazione è alto. Insomma, ci devono essere forti motivazioni alla base dell’indossamento. La revisione è stata condotta dall’Università Statale di Milano in collaborazione con l’Istituto Scientifico Italiano Colonna Vertebrale e con l’Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano. Gli autori ritengono che la qualità degli studi su questi sensori di monitoraggio debba aumentare, per consentire revisioni più dettagliate e che portino a risposte più chiare.

(Lo studio: Cordani C, Malisano L, Febbo F, Giranio G, Del Furia MJ, Donzelli S, Negrini S. Influence of Specific Interventions on Bracing Compliance in Adolescents with Idiopathic Scoliosis-A Systematic Review of Papers Including Sensors’ Monitoring. Sensors (Basel). 2023 Sep 4;23(17):7660. doi: 10.3390/s23177660. PMID: 37688117; PMCID: PMC10490632)