Uno studio internazionale che ha visto la partecipazione anche dell’Irccs Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano ha sviluppato 24 modelli completi dell’apparato muscoloscheletrico dell’intero corpo per altrettanti pazienti partendo da immagini radiografiche biplanari (Schmid S, Burkhart KA, Allaire BT, Grindle D, Bassani T, Galbusera F and Anderson DE (2020) Spinal Compressive Forces in Adolescent Idiopathic Scoliosis With and Without Carrying Loads: A Musculoskeletal Modeling Study. Front. Bioeng. Biotechnol, 8:159).

I pazienti avevano tutti scoliosi da lieve a moderata. L’idea dello studio era di riuscire a studiare al meglio le spinte e i carichi generati a livello della colonna dai muscoli paravertebrali, per capire meglio la pato-meccanica che sta alla base della progressione della patologia.

Sia con colonna in scarico che caricata da pesi esterni pari al 10% – 15% 1 20% del peso del corpo. I pesi sono stati posizionati in diverse aree del corpo, partendo dalle scapole per simulare lo zaino di scuola, ma anche sul davanti del corpo, e sulle spalle, sulla parte concava e convessa della curva scoliotica. I modelli predittivi hanno indicato che l’attività muscolare dell’erettore spinale e del muscolo multifido è al suo apice sul lato convesso della curva: valori confermati dalle misure in vivo e dalla letteratura.

La posizione eretta porta a un aumento delle forze complessive all’apice del 10%, mentre i carichi portano a un ulteriore aumento del 50-62% (carichi al 10% del peso), 77-94% (carichi del 15% del peso) e del 103-128% (carichi del 20% del peso). Le forse compressive cambiano poi in relazione alla posizione del peso, alla modalità di trasporto e così via. Lo studio è open source, per dar modo a tutti di vedere come sono costruiti i modelli ed eventualmente ricrearli.

Stefania Somaré