Uno studio britannico ha valutato l’affidabilità e la sicurezza di un esoscheletro per allenare l’equilibrio in undici pazienti con sclerosi multipla. Il dispositivo preso in considerazione è l’esoscheletro Rex Rehab, già in uso in pazienti con lesione del midollo spinale.
Non essendoci indicazioni Cochrane rispetto al migliore protocollo riabilitativo da utilizzare con l’esoscheletro, gli autori hanno stabilito di proporre quattro sessioni di lavoro a distanza di una settimana l’una dall’altra.
L’obiettivo è rinforzare i muscoli estensori dell’arto inferiore e i muscoli addominali, importanti per il mantenimento dell’equilibrio, e lavorare sulla posizione eretta ottimale.
Prima dell’inizio della fase riabilitativa, dopo la terza e dopo l’ultima sessione di allenamento, i partecipanti sono stati sottoposti a test per valutare la spasticità che è uno dei sintomi tipici della sclerosi multipla. Le sessioni sono state condotte sotto la supervisione di un fisioterapista neurologico che ha aiutato i pazienti a indossare l’esoscheletro nel modo più corretto e li ha guidati negli esercizi successivi, per lo più di spostamento del peso.
L’intento era allenare la propriocezione nello spostamento di peso, un altro aspetto importante per il mantenimento dell’equilibrio. Gli autori hanno innanzitutto osservato che l’esoscheletro è utilizzabile in questi pazienti: solo uno ha abbandonato il trial per un peggioramento della sintomatologia non causato dallo studio, mentre dei restanti 10, ben 5 hanno voluto indossare l’esoscheletro in autonomia. Gli altri sono stati invece aiutati dall’operatore. Tutti i partecipanti hanno completato il test sit-to-stand con il supporto del fisioterapista.
In alcuni casi qualcuno ha necessitato di un ulteriore supporto verbale e di supervisione maggiore. Durante le 4 sessioni si sono verificati 4 eventi avversi, dei quali solo uno classificato come serio, ma nessuno legato direttamente allo studio. Ciò indica che il sistema è sicuro.
Veniamo all’efficacia di questo iter riabilitativo: gli autori hanno osservato una riduzione media del ROM in inversione della caviglia di 7°, affiancato a un aumento della flessione del ginocchio destro di 9°, oltre a un miglioramento clinicamente significativo dell’equilibrio in 4 partecipanti.
Inoltre, 8 pazienti hanno rilevato un impatto positivo dell’iter riabilitativo sulla propria quotidianità, mentre nessuno dei soggetti ha visto peggioramenti nel periodo di studio. Infine, gli autori hanno trovato riduzioni significative della spasticità nella plantarflessione e dorsiflessione della caviglia sinistra e nella dorsiflessione della caviglia destra.
Lo studio, quindi, dimostra che il device può essere efficacemente utilizzato nella riabilitazione dell’equilibrio di pazienti con sclerosi multipla, dimostrandosi sicuro, purché il tutto avvenga all’interno di centri esperti e con la partecipazione di operatori appropriamente formati.
Gli autori sottolineano l’importanza di allestire nuovi studi su numeri maggiori di pazienti, così da mettere anche a confronto diversi protocolli riabilitativi per individuare quelli più efficaci.
Il lavoro è stato condotto dall’East Kent Hospitals University Foundation NHS Trust di Canterbury in collaborazione con l’Università del Kent e l’Esk and Wear Valleys NHS Foundation Trust di Durham. Ha partecipato anche il canadese West Park Healthcare Centre di Toronto.
(Lo studio: Sakel M, Saunders K, Hodgson P, Stephensen D, Phadke CP, Bassett PA, Wilkinson D. Feasibility and Safety of a Powered Exoskeleton for Balance Training for People Living with Multiple Sclerosis: A Single-Group Preliminary Study (Rapper III). J Rehabil Med. 2022 Dec 9;54:jrm00357. doi: 10.2340/jrm.v54.4544. PMID: 36484722)
Stefania Somaré