Revisione di protesi d’anca con guida computerizzata

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(immagine di repertorio)

Secondo i dati riportati dal Registro Italiano Artroprotesi 2020, nel 2018 sono stati condotti 2.111 interventi di revisione di protesi d’anca, dei quali 758 per mobilizzazione asettica, 293 per dislocazione, 260 per frattura periprotesica e 185 per infezione.
Altre cause di revisione sono il dolore, la rottura dell’impianto, il progredire della patologia e la lisi. La revisione di protesi d’anca è un intervento complesso, con un alto tasso di complicanze e solo chirurghi esperti sono in grado di condurlo in modo eccellente.

Uno studio britannico ha evidenziato come l’uso di una guida computerizzata da parte del chirurgo possa in qualche modo ridurre il tasso di revisione. Il database utilizzato per questa analisi è composto da 42,554 pazienti sottoposti ad artroplastica di anca per osteoartrite; i dati sono stati presi dal National Joint Registry of England, Wales, Northern Ireland and the Isle of Man.

Solo 871 interventi sul totale sono stati eseguiti con la guida computerizzata, mentre i restanti 41,683 sono stati condotti con un iter tradizionale. Analizzando separatamente le due coorti, gli autori hanno osservato che solo 7 dei pazienti del primo gruppo hanno avuto bisogno di revisione entro i 10 anni dall’impianto (1,06), contro i 943 del secondo (3,88%), con un rapporto di rischio pari a 0,45: una differenza significativa che porta a suggerire di incrementare l’uso della guida computerizzata in sala operatoria.
Ancora di più se si sceglie di utilizzare una protesi senza cemento a livello dell’acetabolo: in questo caso, infatti, le percentuali di revisione crescono per entrambi i gruppi, attestandosi a 3,99% se non si utilizza la guida computerizzata e a 1,2% se la si utilizza. In questo secondo caso, il rapporto di rischio sale a 0,47. È interessante osservare che le due coorti non differiscono negli score 6-month Oxford Hip Score, EuroQol-5D e EQ-VAS scores, tutti score paziente-basati: il primo indaga dolore e funzionalità a 6 mesi dall’intervento, il secondo la qualità di vita generale e l’ultimo ancora il dolore.

Questi score non riescono quindi ad anticipare chi tra i pazienti necessiterà di una revisione. Secondo Edward T. Davis, componente del Royal Orthopaedic Hospital NHS Foundation Trust, «occorre iniziare a pensare che l’uso della navigazione computer assistita nella protesizzazione di anca sia efficace. Credo però sia importante generare ulteriore evidenza. Questo strumento, come sappiamo da tempo, aumenta la precisione del chirurgo, e probabilmente all’aumentare dell’evidenza scientifica della sua efficacia nel migliorare la vita dei pazienti ne faciliterà un uso maggiore». La tecnologia è infatti uno strumento essenziale in medicina, ma occorre avere certezza di utilità, perché al contempo richiede anche costi aggiuntivi sia per l’implementazione che per la formazione del personale. Ecco, dunque, che è importante prendere in considerazione tutti i possibili fattori in gioco.

(Lo studio: Davis, Edward T. FRCS(Tr&Orth)1,2; McKinney, Kerren D. MSc3; Kamali, Amir PhD3; Kuljaca, Selena PhD3; Pagkalos, Joseph FRCS(Tr&Orth)1,a Reduced Risk of Revision with Computer-Guided Versus Non-Computer-Guided THA, JBJS Open Access: July-September 2021 – Volume 6 – Issue 3 – e21.00006 doi: 10.2106/JBJS.OA.21.000069)

Stefania Somaré