REHub, nuovo progetto di Don Gnocchi e Università di Firenze

844

REHub è un progetto del RING@Lab – Rehabilitation bioengineerING and assistive technology LAB, laboratorio congiunto tra i Dipartimenti di Ingegneria Industriale e Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Firenze e la sede fiorentina dell’Irccs Don Gnocchi.

L’obiettivo è realizzare strumenti riabilitativi tecnologici ad hoc sulle caratteristiche del paziente, così da permettere un percorso riabilitativo davvero personalizzato.
Il primo passo è stato l’acquisto di una serie di strumentazioni base per avviare il progetto stesso: uno scanner e una stampante 3D, per acquisire i dati anatomici del paziente e realizzare degli ausili robotici su misura a costi accessibili; sensori per la rilevazione dei movimenti di mani, arti, busto, grazie ai quali è possibile valutare le capacità residue dei pazienti e misurare i progressi durante il percorso riabilitativo; occhiali per la realtà aumentata, che permettono la realizzazione di scenari virtuali; un sistema di neuroimaging che rileva l’attività cerebrale mediante spettroscopia su vicino infrarosso, durante gli esercizi riabilitativi.

Gli acquisti sono stati possibili grazie alla partecipazione al bando “Grandi attrezzature” della Fondazione CR Firenze.
Gabriele Gori, direttore generale della Fondazione toscana, sottolinea «il progetto mostra in concreto l’importanza della ricerca scientifica a beneficio della comunità, che è anche una delle nostre principali missioni. La nostra Fondazione ha destinato al progetto circa 460 mila euro intervenendo con due modalità: da una parte sostenendo l’acquisizione delle attrezzature necessarie a potenziare il laboratorio, dall’altra fornendo il capitale umano necessario a portare avanti la ricerca».

Cinque i ricercatori selezionati per ricevere l’assegno di ricerca biennale: questi lavoreranno all’interno del RING@Lab per sviluppare device personalizzati utili ai fini riabilitativi di eventi post traumatici, patologie neurologiche e persone anziane. Sandro Sorbi, direttore scientifico dell’Irccs Don Gnocchi di Firenze, aggiunge: «in questo modo», spiega Sandro Sorbi, «sarà possibile costruire su misura del paziente ciò che serve per riabilitarlo: strumenti ed ausili disegnati sulle sue condizioni peculiari, e apparecchiature per monitorarlo durante l’attività riabilitativa».

Eugenio Guglielmelli

Conclude Eugenio Guglielmelli, direttore scientifico della Fondazione Don Gnocchi: «la medicina riabilitativa può beneficiare in maniera molto significativa del contributo delle nuove tecnologie che stanno conoscendo una crescita notevole. Numerosi pazienti della Fondazione hanno già potuto usufruire dei vantaggi di questi sistemi, grazie alle piattaforme tecnologiche presenti in quasi tutti i nostri Centri. È per noi un orgoglio, partecipare a questo progetto per dare impulso ad una riabilitazione sempre più personalizzata e accessibile».
Ciò oggi è reso possibile dalle nuove tecnologie che abbattono i costi della realizzazione di dispositivi personalizzati e permettono di studiarne a fondo l’efficacia.

Stefania Somaré