Quanto l’esercizio fisico incide sul contrasto all’osteoporosi?

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L’esercizio fisico è fondamentale non solo per mantenere un adeguato trofismo muscolare, ma anche per garantire alle ossa il giusto contenuto di minerali. Più studi evidenziano infatti che la massa ossea dei soggetti che svolgono regolare esercizio fisico in carico del peso sul corpo è maggiore di quella dei soggetti sedentari e, ancora più, la massa ossea è maggiore nelle ossa più utilizzate nel movimento. Quindi, per esempio, correre, saltare, camminare e così via sono attività che favoriscono la mineralizzazione delle gambe.

Allo stesso tempo, è certo che periodi di riposo a letto, in assenza di gravità, portano a una riduzione della massa ossea. D’altronde, questo è uno dei problemi tipici anche degli astronauti che dopo lunghi periodi passati in microgravità tornano sulla Terra con ossa depauperate. Se il forte legame tra allenamento e massa ossea è quindi ben consolidato e documentato, occorre capire quali sono gli esercizi che più di altri favoriscono la prevenzione dalla osteoporosi se non addirittura una rimineralizzazione in soggetti con principio di osteoporosi.

Tema su cui è incentrata una revisione cinese. Gli autori hanno selezionato in letteratura gli studi randomizzati controllati che hanno messo a confronto diverse opzioni di esercizi per osteopenia e osteoporosi primaria, per poi rianalizzarli. Ne hanno dedotto che esercizi combinati, di resistenza, aerobici e di collegamento testa-corpo (definiti esercizi fisici eseguiti con un focus profondamente interiore) sono molto efficaci nel migliorare la densità ossea della colonna lombare, mentre per quanto riguarda il collo del femore, una delle zone più a rischio in caso di fragilità ossea, la densità sembra beneficiare di qualsiasi forma di esercizio, anche se quelli eseguiti con un focus profondamente interiore sembrano essere i migliori.

Infine, sembra che esercizi di resistenza prima, e aerobici poi, possano migliorare la densità ossea dell’anca. Questa revisione vuole fornire delle indicazioni evidence based per aiutare gli specialisti nel prescrivere gli esercizi più corretti alle persone con osteopenia o osteoporosi primaria. Ovviamente, in tutti i casi, lo specialista dovrà tenere conto dello stato fisico generale del paziente, modellando la terapia fisica in base anche a questo aspetto. È essenziale trovare modo per prevenire e trattare la perdita di minerale dall’osso perché, anche a causa dell’invecchiamento della società, i casi di fragilità ossea sono in aumento in tutto il mondo. Più colpite sono le donne, soprattutto una volta che entrano in menopausa, quando l’assetto ormonale cambia.

Conta molto anche il picco di massa ossea, che si raggiunge per le donne intorno ai 16-18 anni e per gli uomini intorno ai 20-22 anni: maggiore è il contenuto di calcio nelle ossa a questa età e più tardi inizia il processo di osteopenia. Ciò significa che importante sono anche alimentazione, abitudine all’esercizio nell’arco della vita e l’esposizione al sole. C’è chi evidenzia un peggioramento complessivo della massa ossea legato anche alle poche ore passate al sole dai bambini e giovani di oggi che, rispetto a qualche decennio fa, sono più usi a stare in casa o in un’aula scolastica. Insomma, sono molti gli aspetti preventivi su cui lavorare e questa revisione aggiunge senza dubbio alcune importanti informazioni.

(Lo studio: Zhang, S., Huang, X., Zhao, X., Li, B., Cai, Y., Liang, X., & Wan, Q. (2021). Effect of exercise on bone mineral density among patients with osteoporosis and osteopenia: A systematic review and network meta-analysis. Journal of Clinical Nursing, 00, 1-12. https://doi.org/10.1111/jocn.16101)

Stefania Somaré