Protesi transfemorale, due invasi a confronto

Uno studio statunitense ha messo a confronto due invasi per protesi transfemorale: il Northwestern University Flexible Sub-Ischial Vacuum Socket, in seguito indicato come NU-FlexSIV, e l’Ischial Containment Socket, indicato come IC, entrambi invasi per il contenimento dell’ischio.
Il primo nasce dalla ricerca dei laboratori della Nortwestern University di Chicago e si compone di rivestimenti in silicone compressivo, materiali flessibili, sospensioni a vuoto e tecniche di impressione.

L’invaso è considerato da molti la parte più critica, e forse la più importante, di una protesi: è la componente che entra a contatto con il moncone e ogni errore, seppur piccolo, può determinare dolore, piaghe e, in alcuni casi, anche la sospensione dell’uso del dispositivo.
Inoltre, la tenuta dell’invaso può essere messa alla prova da aumenti di peso.

Il team ha quindi selezionato 30 pazienti con amputazione transfemorale unilaterale tra quelli di cliniche private e laboratori di ricerca universitaria. Alcuni sono stati assegnati all’invaso NU-FlexSIV e altri all’IC, entrambi costruiti su misura. I pazienti hanno indossato l’invaso per 7 settimane in full time, con momenti di verifica a 1, 4 e 7 settimane dall’inizio del progetto.

Nello specifico il test è consistito in una analisi del passo, atta a individuare differenze in particolari variabili legate al movimento dell’anca e alla stabilità dell’invaso sul piano coronale. Solo 19 pazienti sono arrivati alla fine del percorso con dati completi: confrontandoli, gli autori non hanno individuato differenze significative in nessuna variabile del passo tra i due invasi. Ma, prendendo in considerazione tutti i pazienti, anche quelli con dati parziali, ed elaborandone i risultati delle analisi del passo, si è potuto vedere che l’invaso NU-FlexSIV presenta un range of motion dell’anca decisamente superiore sul piano sagittale rispetto all’altro invaso.

D’altronde, l’alta possibilità di movimento dell’anca è una delle caratteristiche riconosciute a questo invaso e già dimostrate da precedenti studi, così come il comfort, legato alle caratteristiche delle finiture inferiori.
Dal momento che lo studio è stato condotto da un team della Northwestern University, dove l’invaso è stato prodotto, questo è ovviamente un ottimo risultato: attesta infatti che questo invaso non altera le biomeccaniche del passo nei pazienti con amputazione transfemorale unilaterale. Allo studio hanno partecipato anche il Jesse Brown VA Medical Center di Chicago e la Hanger Clinic di Austin.

(Lo studio: Prost V, Johnson WB, Kent JA, Major MJ, Winter AG 5th. Biomechanical evaluation over level ground walking of user-specific prosthetic feet designed using the lower leg trajectory error framework. Sci Rep. 2022 Mar 29;12(1):5306. doi: 10.1038/s41598-022-09114-y. PMID: 35351910)

Stefania Somaré