Tra i vincitori dell’ultimo Premio Feltrinelli Giovani, assegnato ogni anno dall’Accademia dei Lincei a personaggi meritevoli in vari ambiti della cultura, c’è anche Calogero Oddo, professore associato dell’Istituto di BioRobotica e del Centro di Ricerca interdisciplinare Health Science della Scuola Superiore Sant’Anna.
Il prof. Oddo ha commentato con queste parole: «sono onorato per la decisione dell’Accademia Nazionale dei Lincei di conferirmi il premio Antonio Feltrinelli Giovani 2023 per la Bioingegneria, riconoscendo i contributi scientifici delle ricerche che ho coordinato presso la Scuola Sant’Anna di Pisa sullo studio del senso del tatto e le relative applicazioni tecnologiche.
Il modello culturale della nostra scuola accademica in biorobotica si fonda sulla fertile interazione tra scienze di base e applicate. Nello specifico, le mie ricerche partono dallo studio neuroscientifico e dalla modellazione della fisiologia del senso del tatto umano con metodi matematici e bioingegneristici, da cui derivano criteri di progettazione per lo sviluppo di sensori di tatto artificiale mediante nuovi materiali e tecnologie elettroniche e fotoniche innovative.
L’applicazione naturale delle tecnologie sviluppate nel laboratorio che coordino si colloca in neuroingegneria e neuro-robotica nell’ambito delle protesi bioniche di arto, che costituiscono anche una piattaforma di studio per progredire nella comprensione della fisiopatologia del sistema sensorimotorio umano. In parallelo, stiamo applicando i nostri sensori con l’obiettivo di sviluppare nuovi strumenti biomedici in chirurgia robotica, e in particolare oncologica, neuroriabilitazione e cardiologia, ma anche per innovare l’organizzazione del sistema sanitario con strumenti di telemedicina e per promuovere la sicurezza sul lavoro mediante sensori intelligenti».
Tante, quindi, le applicazioni possibili delle ricerche del prof. Oddo e della sua squadra. Una rapida ricerca in Pubmed consente di risalire ad alcuni degli studi più recenti dedicati alle protesi robotiche: “Uneven Terrain Recognition Using Neuromorphic Haptic Feedback”, dove si testa l’efficacia di un sensore vibratile tattile inserito in una soletta nel “percepire” le asperità del terreno; “Selective stimulation with intraneural electrodes for bionic limb prostheses can contribute to shed light on human touch sensorimotor integration”, nel quale si riassume lo stato dell’arte rispetto all’uso degli elettrodi intraneuronali per capire meglio l’integrazione sensomotoria del tatto umano; “Increased Symmetry of Lower-Limb Amputees Walking With Concurrent Bilateral Vibrotactile Feedback”, che presenta un dispositivo indossabile di feedback tattile che stimola con una vibrazione di 100 ms il petto degli utenti, in modo sincronizzato alle fasi del passo, per aiutarli a ottenere un passo più simmetrico e regolare.
Questi sono solo alcuni degli studi pubblicato tra il 2021 e il 2023. Andando indietro nel tempo se ne trovano molti altri. Ricerche come quelle condotte dal gruppo del prof. Oddo sono essenziali per migliorare le protesi robotiche e restituire agli amputati una vita funzionale e piena.