Postura di testa e collo, utili esercizi per stabilizzare la scapola

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Soprattutto negli adulti e negli anziani, avere una postura della testa in avanti determina dolore. Nei giovani e negli adolescenti la situazione sembra essere diversa, forse per una capacità fisiologica del corpo di individuare adattamenti posturali che permettono di non sviluppare dolore.
Adattamenti che diventano, però, più difficili con il passare del tempo. Si teme che gli adolescenti di oggi, sempre impegnati in attività su dispositivi digitali, soffriranno molto del problema, da adulti.
Come si presenta questa postura a livello anatomico? Le vertebre cervicali traslano in avanti perché sottoposte a una pressione elevata, determinata appunto dalla postura.

Questa condizione va a incidere, nel tempo, anche su altri distretti: per esempio, può provocare difficoltà respiratorie. Ecco allora che, quando si avvia un percorso terapeutico per correggere la postura scorretta, occorre tenere conto di tutti i distretti coinvolti e lavorarli uno a uno. Ciò è possibile soprattutto con soggetti giovani, che iniziano a manifestare disagio ma sono ancora elastici e possono correggere facilmente la propria postura, appunto.

Uno studio della Egyptian Chinese University del Cairo, in Egitto, valuta quali siano gli effetti sul percorso riabilitativo dell’aggiunta di esercizi volti a stabilizzare le scapole del soggetto.
Lo studio, randomizzato, ha coinvolto 60 partecipanti giovani, di età compresa tra i 20 e i 35 anni, divisi in due gruppi, ognuno con un ortopedico di riferimento: il gruppo di studio è stato trattato con esercizi di correzione posturale ed esercizi di stabilizzazione della scapola, mentre l’altro solo con esercizi di correzione posturale.

In entrambi i casi, i soggetti hanno svolto 3 sessioni di lavoro la settimana, per 10 settimane di fila. Le misure scelte dagli autori come indicatori dell’andamento del percorso riabilitativo sono: angolo craniovertebrale, pressione base del dolore, resistenza dei muscoli flessori ed estensori cervicali, indice di disabilità del collo arabico, il valore quadratico medio dei muscoli trapezio superiore e sternomastoideo a riposo e durante l’attività.
Tutti i partecipanti hanno ottenuto dei miglioramenti dal loro lavoro riabilitativo, ma gli autori sottolineano come questi siano più precisi nel gruppo che ha eseguito anche gli esercizi di stabilizzazione della scapola. Ciò avviene, spiegano gli autori, perché tanto gli esercizi di correzione posturale che quelli di stabilizzazione lavorano per ampliare l’angolo craniovertebrale e per diminuire l’attività muscolare, che pone sotto pressione le vertebre, agendo quindi sulla riduzione della disabilità.

(Lo studio: Abd El Azeim AS, Mahmoud AG, Mohamed MT, Elkhateeb YS. Impact of adding scapular stabilization to postural correctional exercises on symptomatic forward head posture: randomized trials. Eur J Phys Rehabil Med. 2022 Jun 8. doi: 10.23736/S1973-9087.22.07361-0. Epub ahead of print. PMID: 35673945)

Stefania Somaré