Con “piede diabetico” si intende un insieme di alterazioni anatomiche e funzionali del piede determinate da patologie secondarie al diabete mellito, ovvero la neuropatia sensitiva e motoria, la angiopatia diabetica e la tendenza a cadere più spesso in infezioni. I numeri dicono che nel corso della vita il 15-25% delle persone diabetiche sperimenterà almeno una lesione al piede.

Condizione cronica, il piede diabetico aumenta di 40 volte il rischio di incorrere in un’amputazione a carico dell’arto inferiore: i soggetti con questa alterazione, infatti, tendono a sviluppare ulcerazioni a carico del piede, ferite che faticano a rimarginare e guarire e che possono estendersi e portare a necrosi tissutale. A conferma di ciò, si stima che nell’85% dei casi un’amputazione dovuta al diabete sia stata preceduta da un’ulcera. E, ancora, circa il 50% dei ricoveri in pazienti diabetici sono legati al piede diabetico. Si tratta, quindi, di una condizione pericolosa per il paziente e costosa per il Servizio Sanitario Nazionale.

Per queste ragioni è importante innanzitutto inserire nel percorso terapeutico del diabetico anche valutazioni del piede, per esempio, al fine di prescrivere calzature adeguate che prevengano lo sviluppo di lesioni e di istruire il paziente rispetto alla cura che deve avere delle proprie estremità. Qualora vi siano già lesioni, tra gli strumenti utili per favorirne la guarigione ci possono essere anche appositi plantari.

Proprio questi plantari sono al centro di un recente lavoro turco, pubblicato dalla Kocaeli University su Journal of the American Podiatric Medical Association.

Processo di ottimizzazione

Scopo principale dei plantari ortopedici e delle calzature utilizzati nel paziente diabetico è prevenire la formazione di lesioni tramite una riduzione della pressione esercitata dal corpo sulle piante dei piedi. Generalmente si dice che la riduzione della pressione dovrebbe aggirarsi intorno ai 200 kPa, ma gli autori di questo lavoro sottolineano che non è sempre possibile raggiungere questo obiettivo. Con il proprio lavoro gli autori intendono ottimizzare un protocollo per la realizzazione replicabile di plantari per il piede diabetico al primo stadio, utilizzando il sistema CAD/CAM.

Il protocollo si basa su scenari FEM di valutazione della condizione del piede diabetico che partono da un’analisi del passo per ottimizzare il disegno del plantare e ottenere il massimo scarico di pressione possibile per quel piede.

Con il protocollo presentato nello studio gli autori sono riusciti a ottenere uno scarico del 37% per le lesioni del calcagno e del 13,4% per lesioni del primo metatarso, pari a circa 2,3 volte rispetto a quello ottenuto nello scenario base. Interessante parlare anche di costi. Gli autori stimano un costo di 10,26 dollari per un plantare prodotto in questo modo, costo molto inferiore a quello dei plantari comunemente prodotti per il piede diabetico, e un tempo di 24,6 minuti. Tutto lo studio si basa su un solo individuo, sano, e 120 simulazioni.

Studio: Karatoprak A.F., Aydın L., Cetinarslan B., Canturk Z., Selek A. A Method for Diabetic Wound Specific Insole Design, Manufacturing and Biomechanical Validation for Better Recovery. 2024 Feb 3;109:189-200.