Tra le complicanze che si possono generare tra le persone con diabete, da qualche anno sono emerse con sempre più evidenza l’osteoporosi e le fratture a essa correlate. Più a rischio sono sia i pazienti con diabete di tipo 1 sia quelli diabete di tipo 2, anche se con differenze tra gli uni e gli altri. Mentre nel diabete di tipo 1, infatti, viene alterata la capacità di formare nuovo tessuto osseo, nel tipo 2 la massa ossea risulta aumentata ma a essere compromessa è la qualità dell’osso. «Nel caso dei tipo 2, poi», ricorda Claudio Marcocci, professore ordinario di Endocrinologia all’Università di Pisa, «bisogna ricordare che l’osteoporosi è una patologia molto legata all’età». Il problema delle fratture da osteoporosi nel paziente con diabete, comunque, è legato in gran parte alle complicanze vascolari e neurologiche che, unite all’età avanzata, rendono più frequenti le cadute. Se le donne sono più colpite dall’osteoporosi in età avanzata, gli uomini non sono certo immuni: il rapporto di prevalenza per le fatture osteoporotiche tra femmina e maschio è di 3 a 1.