Caviglie, instabili per sport

Le distorsioni della caviglia sono uno tra i più diffusi traumi dei tessuti molli che interessano atleti delle discipline più disparate. «Quale che sia il livello della pratica sportiva, amatoriale o professionistico, esse incidono per quasi il 40% sugli infortuni sportivi nella loro totalità. È il complesso dei legamenti laterali» – spiega Andrew Molloy, chirurgo ortopedico specializzato nei traumi del piede e della caviglia del BMI Sefton e dello University Hospital Aintree di Liverpool – «a essere più comunemente interessato da incidenti di questo genere, causato da un’inversione del piede in plantarflessione con una rotazione del retropiede verso l’interno e una rotazione diretta invece verso l’esterno dell’arto inferiore. I risultati sono spesso piuttosto gravi: per il 10% dei pazienti osservati ha portato a forme di instabilità cronica e a recidive tra lo 0 e il 29%». Per quel che concerne le forme di artrite e di artrosi tipiche dell’articolazione complessa della caviglia, Molloy le ha giudicate relativamente meno numerose e comuni rispetto a quelle che interessano altre giunture. «La loro incidenza è stata calcolata sulla scorta di analisi autoptiche come compresa tra il 6 e il 18%. Studi e ricerche di ambito clinico hanno dimostrato, inoltre, che queste patologie sono per otto o dieci volte meno numerose in relazione alla caviglia che non, per esempio, al ginocchio. Esiste un gran numero di serie di follow up di lungo periodo su individui trattati chirurgicamente per l’instabilità cronica della caviglia, con una prevalenza di fenomeni di tipo artritico». Non è frequente, secondo l’esperienza di Molloy, che questi episodi si presentino come asintomatici e la letteratura in merito ha riportato evidenze radiologiche come la presenza di crescenti esostosi. Rifacendosi a precedenti studi, il chirurgo britannico ha sottolineato che le analisi di Valdebarrano su un totale di 247 pazienti hanno ricondotto all’instabilità dei legamenti il 12% di casi di artrite analizzati con fenomeni di insorgenza di osteoartrite o osteoartrosi in età relativamente giovanile. Questo è quanto evidenziato, per esempio, nel trattamento di professionisti della pallavolo e rugby presso i quali sensazioni di instabilità erano unite a evidenze radiografiche dell’emergenza di osteoartrosi.