Il dolore plantare viene normalmente trattato con farmaci, soprattutto antinfiammatori, riposo, plantari e scelta di calzature idonee.
La prescrizione dei plantari sembra essere, tuttavia, tra le soluzioni più efficaci, soprattutto se sono personalizzati. In questo caso, si possono scegliere diversi materiali.
Un team indiano, per esempio, ha proposto l’uso di una nuova ortesi personalizzata composta da quattro plantari sovrapposti, ognuno di un materiale differente: 2 mm di plastazote, 5 mm di evazote, 1 mm di rexine, un multistrato artificiale e uno strato in poliuretano stampato in 3D, disegnato in base alle caratteristiche del paziente. Questo è lo strato finale, su cui posano tutti gli altri.
Concludono l’ortesi due tagli nel secondo strato di evazone per aggiungere silicone, su richiesta del paziente, in posizione anteriore e posteriore.
Il prototipo è stato testato su una popolazione di 36 infermieri che lavorano presso l’Indian Spinal Injuries Center di Delhi, tutti con dolore plantare da almeno 6 mesi, d’intensità compresa tra 3 e 7 nella Scala Visuo-Analogica (VAS).
Dal momento che il peso è uno dei fattori che incide su questo tipo di dolore, gli autori si sono sincerati che il BMI fosse uniforme nella popolazione selezionata e compreso tra 19–25 kg/m2.
Gli infermieri sono a rischio di sviluppare dolore alla pianta del piede perché, per lavoro, passano molte ore in piedi e svolgono compiti che richiedono molta forza, come il sollevamento dei pazienti.
Inoltre, è richiesto loro di correre da un corridoio all’altro per rispondere ai pazienti e svolgere le proprie mansioni. Lo sviluppo di questo sintomi, tuttavia, ne limita l’attività lavorativa. I partecipanti sono stati quindi divisi in due gruppi: quello sperimentale ha ricevuto il plantare innovativo, mentre quello di controllo un plantare standard, di quelli normalmente offerti dall’ospedale.
Tutti i soggetti sono stati sottoposti a un pre test e un post test: ciò che hanno osservato gli autori è una riduzione della percezione del dolore in tutti i partecipanti. Mentre i plantari standard consentono una riduzione del dolore di circa il 36%, le nuove ortosi raggiungono però una riduzione del 69%. Più che doppia. Non soddisfatti, gli autori hanno anche valutato se il plantare migliori la funzionalità del piede dei partecipanti.
Anche in questo caso, il nuovo modello di plantari sembra soddisfare le aspettative degli autori, consentendo un miglioramento delle performance di circa il 37%, contro un 20% del gruppo di controllo.
Tra le possibili ragioni di queste differenze c’è la capacità del nuovo dispositivo di distribuire meglio la pressione a livello plantare, con picchi che variano tra 98.94 e 237 kPa, mentre il plantare standard presenta picchi tra 115.00 e 272.50 kPa. Unico limite del plantare, dichiarato dagli autori, è il suo spessore che potrebbe richiedere il cambio delle calzature normalmente indossate.
Gli autori intendono poi testare il plantare su una popolazione più ampia. Di fatto, lo studio suggerisce che questo dispositivo personalizzato possa migliorare il dolore e la funzionalità dei lavoratori che devono stare in piedi a lungo e sottoporsi a lunghe camminate nel corso della giornata.
(Lo studio: Chhikara, K.; Sidhu, S.S.; Gupta, S.; Saharawat, S.; Kataria, C.; Chanda, A. Development and Effectiveness Testing of a Novel 3D-Printed Multi-Material Orthosis in Nurses with Plantar Foot Pain. Prosthesis 2023, 5, 73-87. https://doi.org/10.3390/prosthesis5010006)
Stefania Somaré