Lesioni spinali incomplete, qual è la migliore riabilitazione del passo?

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Nel novembre 2022 è stato pubblicato un lavoro del Dipartimento di Ortopedia della Huazhong University of Science and Technology di Wuhan, in Cina, focalizzato sul determinare l’incidenza delle lesioni spinali nel mondo.
Basato sui dati del Global Burden of Disease Study (GBD) 2019, lo studio delineava una maggiore prevalenza di queste lesioni nei giovani maschi e negli anziani.
Nel complesso, l’incidenza mondiale standardizzata per l’età risulta essere di 12 casi ogni 100.000 persone.

Ci sono, però, differenze regionali: in Nord America, per esempio, il numero sale a 23 casi ogni 100.000, mentre nelle aree andine è di soli 5 cassi ogni 100.000. In Europa, nel complesso, ci aggiriamo introno ai 13 casi ogni 100.000.

Una lesione spinale può essere completa e incompleta, dando esiti di disabilità differenti. Anche il livello al quale essa si verifica influenza le capacità di movimento del soggetto.
Si parla di riabilitazione del passo, soprattutto per chi presenta una lesione incompleta e ha nervi capaci di passare, almeno in parte, i messaggi motori e sensoriali tra cervello e periferia.

Una review tailandese ha inteso capire se questo tipo di approccio sia efficace o meno. Non solo. Gli autori sono interessati anche a individuare l’approccio riabilitativo più adeguato per favorire il recupero della velocità del passo, per aumentare la distanza percorsa e per migliorare l’indice Walking Index Spinal Cord Injury (WISCI). 17 gli studi, tutti randomizzati e controllati, inclusi nella revisione, per un totale di 709 pazienti di età media 43.9 anni.

Diverse le modalità riabilitative prese in considerazione, anche più d’una per ricerca: nel 94% dei casi si è valutata la terapia fisica convenzionale, nel 59% dei casi una riabilitazione robot assistita, nel 47% un lavoro sul tapis roulant, nel 12% una stimolazione elettrica funzionale associata al cammino sul tapis roulant e, infine, nel 6% dei casi una stimolazione elettrica funzionale da sola.

Il periodo di riabilitazione è andato dalle 3 alle 16 settimane. Questa revisione consente di effettuare più osservazioni. La prima è che, a quanto sembra, la riabilitazione del passo robot assistita permette, in fase acuta, di ottenere miglioramenti più significativi nella velocità del passo e nel WISCI rispetto alla riabilitazione convenzionale.

Un dato confermato anche dalla meta analisi associata alla revisione, sebbene questa segni la superiorità di altri approcci. Più nel dettaglio, parrebbe che il miglior strumento per aumentare la probabilità di incidere su velocità e distanza del passo in pazienti con lesione spinale incompleta sia la stimolazione elettrica funzionale, seguita dal tapis roulant da solo, o associato a stimolazione, dalla riabilitazione robot assistita e, infine, dalla riabilitazione convenzionale.

Il livello di evidenza dello studio è il III. Tuttavia, gli autori sottolineano l’importanza di effettuare studi randomizzati su campioni di pazienti più ampi, così da poter capire come muoversi al meglio.

(Lo studio: Patathong, T., Klaewkasikum, K., Woratanarat, P. et al. The efficacy of gait rehabilitations for the treatment of incomplete spinal cord injury: a systematic review and network meta-analysis. J Orthop Surg Res 18, 60 (2023). https://doi.org/10.1186/s13018-022-03459-w)

Stefania Somaré