Uno studio internazionale, condotto tra Iran, Singapore e Italia, si è concentrato su un sistema tattile bio-ispirato pensato per restituire il feedback tattile e percettivo agli utilizzatori di protesi (Parvizi-Fard A, Salimi-Nezhad N, Amiri M, Falotico E, Laschi C. Sharpness recognition based on synergy between bio-inspired nociceptors and tactile mechanoreceptors. Sci Rep. 2021 Jan 22;11(1):2109. doi: 10.1038/s41598-021-81199-3. PMID: 33483529).
Il sistema si basa su 23 afferenze digitali: 12 RA-I, 6 SA-I e 5 nocicettori, questi ultimi utilizzati per la prima volta.

Il sistema mima la distribuzione fisiologica dei rami degli assoni distali nella cute, che creano dei campi recettoriali molto complessi: i sensori sono quindi casualmente collegati con pesi differenti a diversi meccanocettori per creare, ognuno, il proprio campo recettivo.
Il risultato è un chip neuromorfico.

Gli autori hanno valutato la performance di questo chip nel rilevare la nitidezza del segnale in un sistema robotico con tre gradi di libertà equipaggiato con sensori tattili: i dati raccolti sono stati quindi analizzati con algoritmi temporali che verificare il livello di collaborazione tra gli afferenti e i nocicettori.
Gli esiti suggeriscono che l’integrazione dei nocicettori e la loro collaborazione con gli afferenti permette di ottenere più informazioni sullo stimolo tattile.
Inoltre, sembrerebbe che la attivazione dei nocicettori biomimetici venga amplificata dalla nitidezza, il che suggerisce che possano essere utilizzati come meccanismo di feedback di protezione, facilitando il discrimine tra stimoli innocui e stimoli dolorosi.

Stefania Somaré