L’artrosi è tra le patologie più diffuse e impattanti dell’anziano, portando dolore, disabilità funzionale e riduzione dell’attività fisica. Al momento non esiste una vera e propria cura per l’artrosi: ciò che si può fare è gestire il dolore e l’infiammazione, oltre a rinforzare la muscolatura coinvolta nell’articolazione per stabilizzarla. In futuro le cose potrebbero essere diverse.

L’Istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, in collaborazione con l’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna, ha sviluppato una possibili combinazione terapeutica capace di favorire la rigenerazione delle cartilagini colpite da artrosi, in particolare di quelle del ginocchio.

Pubblicato su Biomaterials, lo studio rappresenta il proseguimento di quanto già dimostrato un anno fa, ovvero l’influenza della cura su cellule cartilaginee umane.

Qui si vede lo step successivo, dato che il trattamento è stato testato su modelli preclinici, ovvero conigli di media grandezza e una pecora. I due differenti modelli sono stati scelti per valutare aspetti diversi del trattamento: nel caso dei conigli, si vuole vedere se esistono differenze di risposta tra i generi, mentre nel caso della pecora si indaga se il trattamento possa essere efficace anche in un modello più simile all’uomo.

Il tipo di trattamento testato

Il tipo di trattamento testato dal team di ricerca è l’iniezione in articolazione di una combinazione di biomateriale e cellule staminali, ovvero un idrogel piezoelettrico inettabile al cui interno sono caricate cellule mesenchimali derivate da tessuto adiposo autologo, cui segue una fase di attivazione del composto, effettuata tramite ultrasuoni pulsati a bassa intensità (LIPUS).

La dose di ultrasuoni da utilizzare è stata scelta con il supporto di un modello computazionale che tiene conto di volta in volta dell’anatomia del modello preclinico utilizzato.

Lo studio dimostra l’efficacia del trattamento nel favorire la rigenerazione della cartilagine danneggiata dall’artrosi, così come nel migliorare la salute complessiva del ginocchio, che è l’articolazione qui presa in considerazione.

Inoltre, si possono osservare differenze di risposta legate al genere: i conigli femmina hanno, infatti, ottenuto esiti migliori, sia macroscopici sia microscopici. Inoltre, i risultati positivi ottenuti nella pecora coinvolta nello studio suggeriscono che il trattamento possa essere replicato anche in animali di taglia maggiore rispetto ai conigli.

Leonardo Ricotti, coordinatore del progetto europeo ADMAIORA che contiene questo progetto, dichiara: «È un risultato entusiasmante, che conferma il potenziale della ricerca italiana nel campo delle tecnologie per la medicina rigenerativa. I risultati ottenuti in questo studio hanno confermato l’efficacia di questo paradigma terapeutico e aprono speranze per la futura cura dei pazienti con artrosi. Allo stesso tempo, è importante sottolineare che serviranno ancora anni di studi e nuovi finanziamenti prima che queste scoperte possano tradursi in terapie concrete per i pazienti».

A tal fine, gli istituti coinvolti sono entrati in una nuova fase di ricerca di finanziamenti da dedicare a questa linea di ricerca.

Tschon M, Codispoti G, Cabras P, Cafarelli A, Trucco D, Vannozzi L, Manferdini C, Carniato M, Cassiolas G, Martini L, Fini M, D’Atri G, Jost C, Fedutik Y, Nessim GD, Dumont E, Lisignoli G, Ricotti L. In vivo efficacy of an injectable piezoelectric nanocomposite hydrogel and low-intensity pulsed ultrasound in two preclinical models of osteoarthritis. Biomaterials. 2025 Sep 20;326:123728. doi: 10.1016/j.biomaterials.2025.123728. Epub ahead of print. PMID: 40997714.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here