L’avanzamento della tecnologia operatoria permette di eseguire interventi vertebrali di fissazione ileosacrale con le viti per via percutanea, riducendo al minimo l’invasività dell’intervento, la perdita ematica e il dolore successivo. Tuttavia, la tecnica richiede l’uso della fluoroscopia per guidare l’inserimento corretto delle viti, con emissioni di radiazioni ionizzanti.

Uno studio tedesco, pubblicato su Journal of Orthopaedic Surgery and Research, propone di utilizzare la navigazione al posto della fluoroscopia, che comporta per i chirurghi vertebrali un’esposizione 50 volte maggiore a radiazioni ionizzanti rispetto ai chirurghi di altre specialità.

Gli autori sottolineano come la superiorità della tecnica di navigazione sia già stata dimostrata in letteratura. Tuttavia, vogliono effettuare un confronto con la fluoroscopia in termini di durata dell’intervento, radiazioni emesse e precisione di inserimento delle viti.

I pazienti arruolati nello studio sono 68, per 85 viti inserite. Di questi pazienti, 46 sono stati operati usando la fluoroscopia e i rimanenti usando la navigazione con il Navigation System “Kick”. Le analisi statistiche di confronto dei due metodi sono state effettuate con il software SPSS® 25.

La navigazione riduce l’esposizione alle radiazioni ionizzanti

I due gruppi di pazienti sono abbastanza omogenei per età, facilitando i confronti. Le analisi statistiche indicano nessuna differenza significativa nella durata del ricovero ospedaliero perioperatorio, per esempio, così come nella lunghezza delle viti impiantate. Esistono, tuttavia, delle differenze tra i due gruppi.

In primis, la tecnica di navigazione permette di ridurre notevolmente le radiazioni assunte dal paziente: si parla di 155 cGy*cm2 medi contro 469,1 cGy*cm2 medi della fluroscopia. Per quanto riguarda lo staff operatorio, quando si utilizza la navigazione, può uscire dalla stanza durante la fase di scansione, così da ridurre la radiazione al massimo. Lo studio riporta un’esposizione media di 27 secondi contro i 147,5 di chi opera con fluoriscopia.

Molta la differenza, in termini di tempo di esposizione alle radiazioni, per il paziente: 84,5 secondi contro 147,5. Altro dato interessante è la durata dell’intervento che quasi dimezza, passando da una media di 61 minuti con la fluoroscopia a 39 con la navigazione. Tempi più rapidi di intervento significano minor rischi per il paziente, ma anche riduzione dei costi e aumento degli interventi nell’unità di tempo, con conseguente riduzione delle liste d’attesa.

Da ultimo, la navigazione porta anche a impianti più precisi e accurati. L’équipe che ha eseguito lo studio utilizza la navigazione nelle fusioni ileosacrali percutanee dal marzo 2021.

Studio: Prost, M., Taday, R., Beyersdorf, C.C.P. et al. Navigation versus fluoroscopy in minimalinvasive iliosacral screw placement. J Orthop Surg Res 19, 185 (2024).