Le fratture da avulsione del legamento tibiofibulare anteriore (AITFL) spesso si verificano in concomitanza a fratture della caviglia e possono compromettere la stabilità articolare e gli esiti funzionali. Tuttavia, queste lesioni rimangono spesso sottovalutate nella pratica clinica. Un recente studio ha voluto stimare l’incidenza di queste fratture nei pazienti sottoposti a intervento chirurgico per fratture della caviglia e identificare i fattori che ne aumentano il rischio.

Il cuore dello studio

Lo studio ha analizzato 156 pazienti adulti con fratture della caviglia trattate chirurgicamente mediante riduzione aperta e fissazione interna tra il 2015 e il 2013. Dati demografici, indice di massa corporea, meccanismo traumatico, anamnesi medica e classificazioni cliniche sono state raccolte dai registri ospedalieri. Le fratture della caviglia sono state classificate secondo Pott, Weber, Lauge-Hansen e Wagstaffe modificata, mentre le fratture AITFL sono state valutate con radiografie standard e tomografia computerizzata (TC) con ricostruzione 3D.

Risultati e fattori di rischio

Su 156 pazienti, 77 (49,4%) presentavano fratture AITFL alla tomografia computerizzata: 49 Wagstaffe isolate, 18 Chaput isolate e 10 con entrambe le lesioni. La maggior parte dei casi combinati risultavano come fratture da supinazione-rotazione esterna (SER). Le radiografie standard non hanno potuto identificare 30 fratture (39%), confermando il ruolo cruciale della TC.

Le fratture AITFL sono comparse prevalentemente in fratture trimalleolari (69,9%) e fratture SER di tipo Weber B (81,8%). L’analisi ha posto in evidenza come l’età avanzata aumentava la probabilità di avulsione (OR 1,04, p<0m01), mentre la presenza di fratture posteriori tipo pilon triplicava il rischio (OR 3,52, p=0,002). Lo studio non ha messo in luce significative associazioni con sesso, BMI o meccanismo traumatico, suggerendo che la fragilità ossea legata all’età e alla gravità del trauma favoriscono le fratture AITFL.

Classificazione delle fratture

Secondo la classificazione modificata Wagstaffe, le fratture più frequenti sono di tipo II (Wagstaffe isolata, 63,6%), seguite dal tipo III (Chaput isolata, 23,4%) e dal tipo IV (entrambe, 13%). Lo studio ha evidenziato che nessun caso rientrava nel tipo I della classificazione originale, confermando la maggiore completezza della versione modificata.

Le fratture Wagstaffe isolate sono risultate tipicamente associate a fratture SER e Weber B, mentre fratture Chaput isolate sono comparse più frequentemente in fratture SER e Weber C. Le fratture AITFL sono più comuni di quanto spesso si pensi e oltre un terzo dei casi non viene rilevato con la tecnica radiografica tradizionale. La TC consente di identificare anche frammenti minimi, guidando meglio l’intervento chirurgico e migliorando stabilità e recupero funzionale. Clinici e chirurghi dovrebbero porre particolare attenzione ai pazienti anziani e a fratture complesse con coinvolgimento del pilone posteriore, in cui il rischio di lesioni AITFL è maggiore.

Fonte: Wang, SP., Wu, YH., Hsu, WE. et al. The risk factors attributing to the avulsion fracture of anterior inferior tibiofibular ligament (AITFL) in surgically treated ankle fractures. J Orthop Traumatol 26, 62 (2025). https://doi.org/10.1186/s10195-025-00882-7

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