Le fratture della caviglia rappresentano un evento piuttosto comune in ortopedia, con interessamento del malleolo posteriore in circa il 40% dei casi. Spesso associate a instabilità articolare, difficoltà nella riduzione e rischio aumentato di osteoartrosi a lungo termine, queste fratture richiedono una corretta valutazione preoperatoria, al fine di ottimizzare i trattamenti.
Limiti delle radiografie tradizionali
Storicamente, la gestione delle fratture del malleolo posteriore si basava sull’utilizzo della tecnica radiografica, valutando la dimensione del frammento rispetto all’articolazione tibio-tarsica. Le radiografie possono però sottostimare la complessità della frattura e la reale dimensione del frammento, limitando un’accurata pianificazione chirurgica.
La TC tra precisione e dettaglio
Dal 2000, la tomografia computerizzata ha progressivamente rivoluzionato l’approccio diagnostico, consentendo di visualizzare con precisione la dimensione del frammento, i tratti di frattura, eventuali frammenti interposti, la relazione con gli altri malleoli e la sindesmosi.
Per questi motivi oggi, nella valutazione preoperatoria delle fratture articolari della caviglia, l’integrazione di radiografia e tomografia computerizzata è fortemente raccomandata.
Studio osservazionale su 81 pazienti
Nel periodo tra il 2026 e il 2021, 33 ortopedici esperti in chirurgia del piede e della caviglia hanno valutato, per mezzo di radiografie e tomografie, 81 pazienti con frattura del malleolo posteriore. Le fratture hanno subito un’analisi in due fasi, dapprima solo con radiografia e in un secondo momento con radiografia e tomografia computerizzata.
I dati raccolti riguardavano la stabilità della frattura, la dimensione del malleolo posteriore e le indicazioni di fissazione.
I risultati chiave di questo studio hanno mostrato che:
- con le radiografie, la stima della dimensione del malleolo coincideva con i valori standard nel 59,7% dei casi, indicando una bassa concordanza tra valutatori.
- La tomografia computerizzata ha aumentato la precisione, dimostrando una concordanza con la classificazione di Haraguchi nel 66,1% dei casi.
- Il confronto radiografia-tomografia computerizzata ha mostrato che, nel 34,7% dei casi, il malleolo posteriore veniva percepito di dimensioni più grandi nella tomografia, evidenziando la capacità di questa tecnica di rilevare fratture più complesse.
- L’introduzione della tomografia ha modificato il piano chirurgico nel 49% dei casi, influenzando la via di accesso (29,7%), il tipo di osteosintesi (25,6%) e l’indicazione di fissazione del malleolo posteriore (20,9%).
Implicazioni cliniche e prospettive future
La tomografia computerizzata si rivela fondamentale principalmente in due situazioni:
- per l’individuazione di frammenti inferiori al 25%, dove può aumentare l’indicazione di fissurazione;
- in fratture complesse o multifragmentarie, dove consente una migliore pianificazione chirurgica, incluse scelte su posizionamento del paziente e tecnica di fissazione.
Questo studio conferma che la tomografia computerizzata rappresenta uno strumento indispensabile nel planning preoperatorio delle fratture del malleolo posteriore. Oltre a migliorare l’accuratezza nella valutazione dei frammenti, questa tecnica è in grado di supportare decisioni chirurgiche più sicure ed efficaci, influenzando direttamente la scelta delle vie di accesso, del posizionamento del paziente e del tipo di osteosintesi.
Lo studio dimostra la necessità di promuovere l’integrazione radiografia-tomografia come standard di riferimento nella valutazione delle fratture complesse della caviglia.
De Marchi Neto N, Nesello PFT, Bergamasco JMP, Costa MT, Christian RW, Severino NR. Influência da tomografia computadorizada no planejamento cirúrgico das fraturas do maléolo posterior [Computed Tomography’s Impact on the Surgical Planning for Posterior Malleolar Fractures]. Rev Bras Ortop (Sao Paulo). 2025 Sep 8;60(3):s00451810041. Portuguese. doi: 10.1055/s-0045-1810041. PMID: 40926769; PMCID: PMC12417031.


