Fisioterapisti, presente e futuro della professione

Presentata presso il Ministero della Salute la Giornata Mondiale della Fisioterapia, celebrata l’8 settembre, è un appuntamento che in Italia assume quest’anno un significato particolare: a celebrarla per la prima volta gli Ordini dei Fisioterapisti e la relativa Federazione. Tema chiave: la fisioterapia in tutti i luoghi di vita. Annunciato il primo Congresso nazionale, a Roma dal 14 al 16 dicembre.

La Giornata Mondiale della Fisioterapia, istituita nel 1996 dalla World Confederation for Physical Therapy, si è celebrata l’8 settembre. L’appuntamento ha assunto quest’anno in Italia un significato particolare, essendo caduto a un anno esatto dalla firma del decreto che l’8 settembre 2022 ha istituito l’Ordine Professionale dei Fisioterapisti e la relativa Federazione degli Ordini Territoriali.

Per l’occasione, che in Italia ha come tema portante “La fisioterapia in tutti i luoghi di vita”, la FNOFI – Federazione Nazionale degli Ordini dei Fisioterapisti, ha promosso il 6 settembre un evento istituzionale, ospitato presso il Ministero della Salute, cui hanno partecipato rappresentanti istituzionali, pazienti e professionisti di specifici ambiti clinici, concordi nel sottolineare la trasversalità della disciplina e l’importanza dell’intervento riabilitativo nei diversi setting.
L’evento ha rappresentato anche l’occasione per annunciare il primo congresso nazionale, che verrà ospitato a Roma dal 14 al 16 dicembre 2023.

Fisioterapisti e aree d’intervento: dati italiani 2023

Nati un anno fa, gli Ordini dei Fisioterapisti sono oggi 38 nel nostro Paese, per un totale di 70.388 fisioterapisti iscritti, in prevalenza donne, pari al 58,5%, e un’età media di 43 anni.
A livello nazionale si riscontra la presenza di 1,2 fisioterapisti ogni 1.000 abitanti, ma il dato sale a 5,24 professionisti in riferimento al target over65 e tocca quota 36,81 fisioterapisti ogni mille soggetti over 85.
A livello di ambiti di intervento, la percentuale maggioritaria, 54,8%, si concentra nell’ambito muscoloscheletrico e reumatologico, il 17,1% in ambito neurologico, il 13,2% nelle geriatrie e nei luoghi di comunità, il 2,9% nell’età pediatrica. Il restante è soprattutto impegnato in ambito cardio-respiratorio e di area critica, mentre l’1,7% lavora nell’area sportiva.

Riflessioni su presente e futuro della professione

Piero Ferrante, presidente della Federazione Nazionale degli Ordini – FNOFI, ha sottolineato in apertura: «per noi è un’occasione importante perché, da un lato, ci permette di ricordare la nascita della casa comune dei fisioterapisti, visto che proprio un anno fa ci veniva comunicata la nascita del nostro Ordine professionale, dall’altro ci consente – insieme a istituzioni, cittadini e specialisti di vari ambiti clinici – di riflettere sul futuro della nostra professione».

Una fisioterapia, molti ambiti d’intervento

Simone Cecchetto, presidente dell’Associazione Italiana di Fisioterapia, ha spiegato che «oggi la fisioterapia è una scienza che si sta sviluppando in moltissimi ambiti, grazie anche al contributo dei nostri gruppi e network d’interesse specialistico (GIS e NIS)».

Da quella muscolo-scheletrica a quella neurologica, da quella oncologica a quella linfologica a quella reumatologica, auspicando ulteriori sviluppi nella ricerca nella direzione di una fisioterapia di genere e personalizzata.

Proprio riguardo alle aree oncologica e reumatologica, la mattinata ha ospitato le testimonianze di due pazienti e quindi gli interventi di Gianni Amunni, oncologo e direttore scientifico ISPRO, che ha ribadito la centralità della fisioterapia in ambito oncologico e l’importanza di rendere l’intervento ancora più precoce, a quello di Daniela Marotto, reumatologa e presidente CReI, che ne ha rimarcato la crucialità per i pazienti affetti da patologie reumatologiche.

Uno sguardo al futuro della professione

Guardando al futuro, e in considerazione dei profondi mutamenti demografici ed epidemiologici in atto, sarà necessario riadattare la professione ai mutati bisogni di salute della popolazione, anche in considerazione dei dati allarmanti dell’OMS riguardo alla necessità, per almeno 27 milioni di italiani, di un intervento riabilitativo, che eviterebbe ospedalizzazioni e complicanze, esigenza questa non sempre soddisfatta.

«Ormai non c’è alcun dubbio sul ruolo chiave della fisioterapia nel garantire il diritto alla salute», ha ricordato in chiusura, Melania Salina, vicepresidente FNOFI.
«Nella giornata in cui si celebra la Fisioterapia nel mondo, FNOFI dichiara il proprio impegno: nei prossimi mesi lanceremo una campagna per raggiungere i cittadini e censire meglio la totalità del bisogno riabilitativo.
Se c’è un sommerso di cure perse, abbiamo la necessità ed il dovere di proporre al sistema quelle soluzioni che consentano davvero di offrire risposte ai 27 milioni di italiani che necessitano di riabilitazione, anche attraverso l’utilizzo e la gestione delle nuove tecnologie».