Fisioterapia, servono nuovi modelli per il territorio

Nello scenario di una sanità italiana che sta modificando il suo assetto – anche per merito delle risorse messe in campo dal PNRR e dalle prospettive di riorganizzazione indicate dal DM77/22 – come si colloca la fisioterapia, professione che più di ogni altra ha elaborato positivi cambiamenti del suo stesso modello organizzativo? Come questa professione dialoga e si integra con le altre professioni sanitarie, anch’esse impegnate nel ripensare al rapporto tra ospedale e territorio, tra aree metropolitane e zone rurali e alla peculiarità dell’assistenza domiciliare?

Sono temi che verranno approfonditi in occasione del convegno nazionale “PNRR, DM77 e nuovi modelli di fisioterapia territoriale: esperienze a confronto e prospettive” che si svolgerà a Firenze sabato 17 giugno.
Si tratta di un evento promosso da FNOFI, OFI Firenze, Arezzo, Lucca, Massa Carrara, Pistoia, Prato in collaborazione con AIFI e SIF e con il patrocinio di Ministero della Salute e Agenas.

«La fisioterapia è un tassello importante nella presa in carico territoriale dei pazienti con bisogni riabilitativi e non solo», è il commento di Fabio Bracciantini, coordinatore scientifico dell’evento. «Un tassello non fermo sulle proprie posizioni acquisite, ma dinamico, ricco di riflessione e sviluppi coerenti con la propria vocazione professionale. E non è un caso che questo importante incontro si tenga a Firenze, perché proprio la Toscana si è distinta, negli ultimi due decenni, nello sviluppo di modelli organizzativi innovativi che hanno visto i Fisioterapisti come principali protagonisti.
Qui, infatti, abbiamo visto la nascita dell’inedita sperimentazione del fisioterapista di comunità nell’Azienda USL Toscana Centro, un’innovazione organizzativa che ha avuto una forte e positiva risonanza a livello nazionale e ha generato anche pubblicazione internazionali a carattere scientifico».